mercoledì 6 agosto 2014

La Città della Luna

 
Genesi 3:22 La Nuova Diodati .E ELHOIM disse: «Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene e il male. Ed ora non bisogna permettergli di stendere la sua mano per prendere anche dell'albero della vita perché mangiandone, viva per sempre». Perciò ELHOIM mandò via l'uomo dal giardino di Eden perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. Così egli scacciò l'uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini, che roteavano da tutt'intorno una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.



Con sincero piacere, ci accingiamo alla pubblicazione di un’ Opera letteraria inedita, frutto della mente e della volontà feconda di un Nostro F.’. Decanus Aliquis Lanz (Raum).  Testo scritto quasi per scherzo, in un arco di tempo di un paio di anni, sull’impulso ideale di render giustizia filosofica alla Luna e alla sua metaforica polarità. Dopo la Città del Sole  nel corrente Eone,  ecco che la Città della Luna alla “vecchia” solarità si contrappone.  L’insolito testo, si pone da subito in una dimensione sospesa di atemporalità; che lo colloca a nostro modesto parere tra i testi ermetici e filosofici delle epoche passate. Una storia, ricca di simbolismi ermetico alchemici, intessuta di alcune metafore iniziatiche di molteplice decifrazione, in grado di comunicare all’erudito quanto al semplice, profondi spunti di riflessione. La storia si presenta come un dialogo, tra un Maestro, Lucio e i suoi Fratelli discepoli, nel quale viene descritta una Città leggendaria , chiamata la Città della Luna. Proprio sull’identità del Maestro Lucio, al termine della narrazione c’è una piacevole sorpresa sotto forma di allusione, che non potrà che allietare i più eruditi. Come sempre non vogliamo dilungarci sulla presentazione del testo, che a nostro parere svolge da sè, la funzione di specchio filosofico. Nel senso che in base al grado di preparazione del lettore il testo rivela determinate "verità", alcune sono riscontrabili quasi da tutti altre sono molto ben nascoste. Molti di Noi sono rimasti sorpresi, rileggendolo negli anni di quanti elementi nuovi, ogni volta sono riusciti a scorgervi, man mano che progredivano nel loro cammino iniziatico. Un Nostro carissimo F.’. di un altra confraternita, ebbe a dire che il testo sembra leggere direttamente nel cuore e nella mente di chi lo legge, al saggio e al giusto rivelerà tesori e parlerà di grandi verità, ma allo stolto e al ignavo comunicherà poco e niente, anzi susciterà la loro indifferenza o ilarità. Ma non vogliamo dilungarci oltre, onde  condizionare i nostri gentili lettori, vi lasciamo quindi direttamente al testo de: La Città della Luna.
                                   La Città della Luna

Altri prima di Me, hanno narrato, tanti hanno sognato, alcuno astutamente ponderato, di Città, e Società più o meno Reali, Illuminate da Alti ideali, ma Nessuno, sino ad Ora, hai mai parlato ancora della Città della Libertà.
Lucio: Vo, mai Narrato Fraterni Amici, di quella Volta che, stanco di far passare un cammello per la di un Ago cruna, stanco di codesta società mi sono recato nella Città della Luna?
Necocoris: No Maestro, non ci avete mai narrato di questa Città, ne dei suoi costumi, dove si trova codesto Sinistro Luogo?
Lucio: Questa Città, è Sinistra sola di denominazione, in quanto nessuna vi è Più Giusta e Limpida in ogni Direzione. Nessuna via o Bussola Alcuna porta alla città della Luna.
Necocoris: E voi, Maestro come vi siete giunto?
Lucio: Io vi sono giunto tracciando una retta da punto a punto.
Necocoris: Maestro, parlateci di questa città, di come è fatta.
Lucio: Di città della Luna ne esiste solo Una. Di Argentea Fattura, non vi è abitante o persona che li sia impura,  chiunque li è arrivato tutti gli errori e li vizzi prima ha provato e catalizzato.
Necocoris:  E allora Maestro è una città Empia, come tante ve ne sono nel Nostro Italico Paese.
Lucio: Affatto Fraterni amici, Nella Città della Libertà non esiste Legge ne Moralità, pertanto non esiste il concetto di Empietà. 
Necocoris: Maestro, ma allora di quale Demoniaco Luogo siete stato Ospite?
Lucio: Fratelli, Sorelle di demoniaco alla Città della Luna non vi è persona, ne cosa alcuna, è la città della Libertà ove esiste solo il buon senso, l’Amore e la Fraternità.
Necocoris: Maestro, gli altri non capiscono, ed anche io son costernato. Abbiamo conosciuti i Misteri di chi non è mai Nato, della Vita e della Morte, della Natura e della Sorte, ma della città della Luna niente sappiamo, e se seguitate a narrar in prosa Noi non capiamo!!!
Lucio: Va bene , io adesso vi parlerò senza poesia di cosa la città della Luna davvero sia.
La Città della Luna si estende su di una pianta a forma  pentacolare o di stella a cinque punte, nella quale ogni punta, costituita da un triangolo equilatero è un distretto, nel Centro vi è una zona a forma di pentagono.  Quest’area a sua volta è suddivisa in un triangolo ed un trapezoide  che formano ciascuno un distretto. Il distretto dalla forma di Trapezoide è il secondo distretto. La restante zona triangolare costituisce il primo distretto che è il Cuore della Città. Al suo interno, come un occhio nel delta luminoso, vi è il distretto zero, costituito  da un’area esclusivamente circolare che costituisce un Tempio, tutto in Argento con un buco in Terra dritto nel Centro, ove arde il Fuoco Ardente che mai s’accende ne si spegne. All’entrata della Città della Luna vi è una scritta, Conosci Te stesso, lascia alle tue spalle dogmi e religioni, re e legioni, Onora Te stesso, Onora la Vitalità, benvenuto nella città della Libertà.^.
Necocoris: Maestro, scusa chi sta qui a disturbare , ma nella città della Luna chi Osa Regnare?
Lucio: Nessuno!!! La Città della Luna si Governa da Sola, come il corpo umano, o un eco sistema qualsiasi, che pur essendo svincolato da alcuna convenzione, dogma o legge, esiste e persiste in un tripudio d’armonia individualizzata, ove ciascuno elemento, parte integrante della catena, automaticamente e Naturalmente svolge la sua funzione, in un ambiente ove l’unico limite è l’Immaginazione.
Necocoris: Maestro non capiamo come può una Città governarsi da sola?
Lucio: Io, in Verità vi dico, che i vostri Cuori battono anche senza che voi lo decidiate, i vostri polmoni respirano anche senza che una legge glielo conceda. Le piante trasformano l’anidride carbonica emessa dai vostri polmoni anche senza che nessuno glielo abbia insegnato, le stelle percorrono la loro orbita anche senza che nessuno le abbia mai spinte. Gli animali, cacciano, uccidono e mangiano per istinto, come per istinto si accoppiano e si riproducono. Gli esseri umani credono di essere diversi perché ragionano e agiscono in conseguenza delle loro apparenti libere decisioni, ma se si rendessero conto, solo per un istante da cosa in realtà sono spinti e manovrati, capirebbero che ben altra  Ragione, li diversifica dagli animali o da quelli che loro credono essere oggetti inanimati.
Necocoris: Quindi spiegateci, come funziona questo Auto Governo della Città della Luna?
Lucio: Nella Città della Luna, non vi sono Leggi Scritte ne Convenzione Alcuna, il Buon Senso e la Fratellanza guidata dall’Amore Governano il Ministero dei Puri di Cuore. Tutti gli Abitanti Uomini e Donne sono Liberi, e appena giungono nella Città della Luna, Ricevono un Abitazione e un Terreno per il solo merito di esser giunti sino al Argentea Città, vengono così accettati nel distretto Provinciale della Città della Luna. La Provincia è una grandissima Circonferenza di Terreno che circonda la Pianta della Città , divisa da essa da un Canale Concentrico che ne delimita interamente il Perimetro. Nella Città della Luna,  appena giunti  nella Nuova Casa, si è accolti dal Comitato della Convivialità. I membri di questo e di altri comitati o piccole corporazione sono tutti volontari mossi da intenti e volontà comuni costituitisi al fine di perseguire vari progetti in molteplici aree. Durante questo colloquio viene presentata la Vita nella città della Luna al Fine che il Nuovo Arrivato sappia come muoversi. Tutti i beni di primaria necessità come la casa, un terreno da coltivare, l’acqua corrente vengono assicurati ai cittadini per tutta la loro Vita, con la possibilità di estendere l’occupazione della stessa casa e terreno anche ai figli e ai nipoti degli occupanti. In caso gli occupanti deceduti  non abbiano prole rendono la casa e il terreno alla Città che la custodirà per qualche nuovo arrivato. Per i primi Tre anni vengono fornite tutti i tipi di sementi richiesti che sono custoditi nell’Archivio della Botanica, il quale grazie alle opere spontanee di tutti i cittadini che ogni coltivazione effettuata dall’inizio dei tempi della Città della Luna hanno devoluto nel dieci per cento delle sementi ricavate dai loro raccolti. Infatti ogni semente viene fornita per sole tre volte, sufficienti ad innestare il circolo virtuoso della coltivazione, che consenta ad ogni coltivatore di conservare le sementi necessarie per il successivo raccolto, per le donazioni al’Archivio della Botanica e per eventuali baratti.Infatti non esistendo moneta alcuna nella città della Luna, il baratto è l’unico sistema di commercio privo di ricatto. Ciascun cittadino può infatti barattare qualsiasi merce con altri Cittadini in modo che tutti abbiano tutto, non potendo ogni individuo produrre normalmente tutto quello di cui ha bisogno. Insieme alle sementi e alla casa, fornita di sistemi eolici, fotovoltaici, ed altri sistemi energetici ad impatto zero, vengono date tre galline, due pecore, due conigli, due mucche. Questi essendo coppie si riproducono spontaneamente, è decisione di ogni cittadino se dedicare il proprio terreno all’agricoltura o all’allevamento intensivo, oppure ad entrambi. Ovviamente i capi di bestiame considerati in eccesso vengono barattati con altre merci.
La lana delle pecore può essere lavorata, venduta, o portata alla Casa della Modarte ove in cambio di altri beni è possibile farsi confezionare un abito, oppure acquisirne uno già preconfezionato. Alla Casa della Modarte si baratta anche il lino che può essere coltivato, e la seta degli gli asceti che ne coltivano ancora i bachi. Ma vengono anche li radunati tutti gli abiti dismessi, i quali vengono accumulati se in buono stato, per essere dati a chi, nuovo cittadino dovesse esserne privo durante i primi tre anni di sviluppo che gli consentono di entrare nel sistema della Mano Sinistra, gli altri vengono fatti a pezzi e riciclati per altre opere tessitorie.

Necocoris: Mastro cosa è il sistema della Mano Sinistra anche li si occupano di Magia e via Iniziatica???
Lucio: Nella Città della Luna tutto è Magia, ma non si abbandonano più a schematismi e dicotomie ristringenti ,per il sistema della mano sinistra in questo caso si intende il Ciclo esistenziale all’interno della Città della Luna, l’OrusBorus del esperienza, il respiro dell’Esistenza. Ogni cosa è Sinistra alla Città della Luna ove l’Uomo è Sovrano ma la Donna è Divina.
Necocoris: Maestro, scusate la nostra ignoranza ma non capiamo cosa significa l’Uomo è Sovrano e la donna Divina.
Lucio: Significa, mie diletti, che tutti gli uomini sono i Sovrani di se stessi, e in quanto tali gli unici padroni e padri delle proprie azioni. Alla città della Luna, a differenza di quella del Sole, della quale fredda solarità, già altri prima di me hanno narrato alla profanità, si adora la femminilità,  la donna in quanto Archetipo vivente di questa polarità, viene tenuta in grande considerazione, rispettata, adorata e omaggiata al pari di una dea.
Necocoris: e che culto esiste nella Città della Luna?
Lucio: Nella città della Luna esiste il Culto della Luna, si venera la donna, l’Anima la Vita e l’Amore. Nonostante ciascuno sia libero di seguire il credo e la divinità che vuole, tutti i cittadini che sono giunti alla città della Luna hanno abbandonato culti, dogmi, religioni e settarismi. Avendo tutti dissolto le loro polarità nell’individualità di un miste mistico e magico, di queste ne hanno coagulato un Animae Figlio dei precedenti, bianco e trasparente, rivelatosi per sua dicitura l’Anima Pura, parte ancestrale di entrambi gli uomini Primi che all’umanità hanno dato con l’inganno l’Immortalità.
Necocoris: Maestro vi riferite a Brahman e Brahama?  Siete Riuscito nel’Opera delle Opere?
Lucio: Cari Fratelli, l’Opera delle Opere dimora in Voi, quando sarà il momento Io, vi assicuro che ciascuno di Voi, diverrà Puro, e verrà nel Tre, insieme a Me, nell’Argentea Città della Libertà.
Necocoris: Maestro, prego continuate a parlarci di codesta Mitica città.
Lucio: Dove eravamo rimasti, ah si … Il culto della Luna, si celebra nel Tempio Cuore della Città, viene celebrata una Grande Agapè ogni Notte di Novilunio e di Plenilunio, mentre ogni Notte normale, rendono grazie alla Nostra Luna, danzando in cerchio e cantando ebbri tutta la Notte intorno alla Grande Fiamma Sacra che mai s’accende ne si Spegne è sempre Ardente. Ogni cittadino sin dalla sua prima notte nella Città, prende parte a questi attimi di festiva convivialità, riscoprendo in un istante la sua natura festosa e danzante.
Necocoris: Maestro ma non vi sono Jerophanti o Cariche sacerdotali all’interno del sistema del Culto della Luna?
Lucio: Il culto della Luna, non è un Rituale scritto e preciso, come quelli che avete scoperto voi nel vostro cammino Iniziatico, nel culto della Luna, il Cuore, la Gioia e la Luna, guidano i gesti, le parole e le mosse, in ogni Agapè, e sono sempre magnificamente Unici e diversi. Nella Città si Celebra la Libertà della Comunità ma anche dell’Individualità. Seguire un Rito prestabilito, un Ordine, una Gerarchia, è cosa passata e puerile tra le genti della Luna, che in realtà, seguono tutte le ritualità, in Verità, Nessuna.
Necocoris: Maestro siamo davvero confusi, Noi abbiamo celebrato per una Vita intera Rituali perfetti e precisi, abbiamo tracciato linee e pentagrammi, recitato mantra e postulato diagrammi, ma sempre con precisione ed immensa devozione.
Lucio: Io, in Verità vi dico, che tutti quei Riti perfetti, segni precisi ,mantra aperti e disegni da esperti,  son serviti a Trovare Voi stessi. Cosa pensavate che nel percorso Iniziatico sareste sempre rimasti legati ad un Rituale? E per fare cosa? Essere ancora più schiavi? Schiavi delle leggi, dei dogmi, delle forze e delle menti, ed ora anche schiavi perdenti di Rituali spenti? No cari amici, è venuto anche per Voi il momento di Capire, che Tutti i riti, gli interminabili dettagli cerimoniali, i gesti, i toccamenti, gli inchini, gli incantesimi, e le suffumicazioni vengono attuate deliberatamente per esaltare l’immaginazione. E alla città della Luna tutto è Magia e Perfezione, ogni Istante un Emozione, e l’unico limite è  l’Immaginazione.
Necocoris: Maestro ma come siamo Costernati, abbiamo seguito la via dell’Immaginazione come Voi ci avete insegnato, abbiamo capito, abbiamo imparato, e adesso Voi ci dite che è tutto sbagliato???Lucio: Il Bambino sin da piccolo impara a riconoscere la sua immagine nello specchio è il primo passo per la presa di Coscienza.  Crescendo, Del sole egli vede il summum bonum, del demonio l’infinimum malum; e questo confina l’Uomo in un mondo duale ed illusorio governato da  Leggi Fisiche che esistono solo perché qualcuno le ha pensate, osservate e poi tanti le hanno accettate. Questi pur non intuendo neanche cosa davvero li guidi nel quotidiano, dalla Notte dei Tempi hanno preferito affidarsi ad altri, a leggi, dogmi, e questo perché è più facile cullarsi nel Nulla della virtualità  piuttosto che essere gli unici responsabili e fautori delle proprie azioni. Prima di aver inventato leggi fisiche e postulati, l’uomo onde evitare di spremersi troppo le meningi si è creato delle divinità, al cui capriccio ha affidato ogni spiegazione per i suoi mali. Hanno pregato queste divinità, che hanno preso vita e hanno provato a mettere nel sacco  l’uomo, essendo consapevoli che Loro esistevano solo grazie ad esso che li teneva in vita con il suo pensiero e la sue energia, ignaro persino di farlo, hanno pensato bene di Ingannarlo.
Nel frattempo qualcuno , che mentre gli altri pregavano preferiva pensare e sognare ha capito l’Inganno. Ma cosa ha fatto invece di svegliare i suoi Fratelli? Si è sostituito astutamente agli dei morenti, e così che è stata inventata la religione per mediare tra l’animismo e il panteismo primordiale verso lo scetticismo scientifico, altra creazione virtuale tenuta in vita dalla mente umana, per poi tornare ad un primitivo culto del Niente. Ma d’altronde “Quelli che non sanno ricordare il passato son condannati a ripeterlo”

Necocoris: Ma, Ma, Maestro, non abbiamo parole, ci state davvero confondendo …
Lucio: Il pensiero, in un Universo Mentale, non è essenziale per l’esistenza, e neppure ne è la causa,ma è uno strumento per il divenire: divento ciò che vedo in me stesso. Tutto ciò che il pensiero mi suggerisce posso farlo; tutto ciò che il pensiero rivela in me stesso posso divenirlo. Questa dovrebbe essere l’incrollabile fede dell’uomo in se stesso, perché Dio dimora in Lui. Quel Dio, che ha sempre rifiutato è che è l’unico in grado di trasformare l’energia in materia, il pensiero in Realtà. Io affermo, che la materia altro non è che illusione. . È la vita a costituire l’unica realtà e il vero mistero. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita»
Necocoris: Maestro perché non ci avete mai parlato di queste cose, ci saremo risparmiati anni di duro lavoro, fatiche e sofferenze!
Lucio: I maestri dell’ordine segreto, ossia coloro che hanno attinto la sapienza e “varcato la soglia”, si sono incamminati dall’infinito all’eternità, sono diventati «l’anello invisibile di una catena, costituita da mani invisibili, che non si lasceranno mai fino alla fine dei giorni». È questo un altro tema centrale che esprime in parte la credenza nella Tradizione primordiale: l’esistenza di un “Ordine” di Adepti, gli “Svegliati” appartenenti alla “catena dei Viventi”. Gli “svegliati” sono i “Viventi”, gli unici, sia in questo che negli altri “mondi”, che non siano dei fantasmi. “Nella Città della Luna non vi è alcuno di coloro che sono partiti ciechi dalla terra” “Veramente immortale è l’uomo compiutamente sveglio. Gli astri e gli dei se ne vanno; solo lui rimane e può tutto ciò che vuole. Sopra di lui non vi è alcun dio. Quello che l’uomo religioso chiama dio, non è che uno stato. Questa stessa esistenza non è che uno stato. La sua inguaribile cecità gli para davanti una barriera che egli non osa scavalcare. Egli si crea una immagine per adorarla, anziché trasformarsi in essa”».
“Mi fermo qui. Dovete riflettere da soli sulle cose. È così che i maestri le tramandano, giacché possono insegnar soltanto la teoria. Sta a voi estrarre la verità. Questo processo è detto ‘studio del sé’, ‘trasmissione speciale al di fuori degli insegnamenti’. Non è un rifiuto dell’insegnamento: semplicemente, vi sono cose che il maestro non può comunicare. Né è qualcosa che si limita allo zen. Ogni insegnamento, che sia volto a fini spirituali o a raggiungere le vette di un’arte, impiega sempre la ‘trasmissione da mente a mente’ o la ‘trasmissione speciale al di fuori degli insegnamenti. Dovete coltivare voi stessi. Insegnare serve soltanto ad indicare quel che non potete vedere senza aiuto. Il maestro non vi ‘dà’ nulla. È facile insegnare, ed è facile ascoltare quel che ci viene insegnato, ma è difficile riscoprire qualcosa in noi stessi ed appropriarcene. Ciò è detto ‘autorealizzazione’. L’ ‘illuminazione’ è svegliarsi e vedere il sogno per quel che è. L’autorealizzazione è la stessa cosa. Non c’è differenza”
Necocoris: Maestro siamo senza parole … Ma vi prego andate avanti continuate a raccontarci della Città della Luna … Vi è un Governo? Un Capo, o un Assemblea?
Lucio: Nella Città della Luna non vi è Governo ne Legge alcuna, vi sono solo due rappresentanti che a turno tra i membri del Saggio Consiglio Lunare si fanno reggenti, vengono posti a Presidenza Sovrana  e restano in carica solo per un Sestante (Unità di misura temporale in uso nella Città della Luna). Questo Saggio Consiglio è Formato da Tutti i Cittadini che Volontariamente, animati dalla propria socialità  si radunano regolarmente in Assemblea diurna nel tempio Lunare (che svolge funzioni anche di Agorà, centro della Vita Pubblica). L’Assemblea è presieduta a titolo puramente ispirativo a turno da ciascuna donna appartenente al Consiglio Lunare. Non vi sono elezioni in quanto tutti gli interessati prima o poi avranno il loro periodo per dimostrare a se stessi e agli altri il loro Animo filantropico. Ogni donna che sia in carica di presidenza ispirativa nel Consiglio Lunare prende affettuosamente l’appellativo di Mater Consilii  e non è contemporaneamente la donna che tra i due cittadini presiede la Reggenza Sovrana, in quanto i cittadini non si gravano mai di più di un incarico per volta, essendo amanti del tempo libero e della propria Lunarità.
Necocoris: E  chi fa rispettare l’ordine Maestro, mi spiego, gli altri si chiedevano cosa succede se qualcuno ruba, o ammazza, o esercita violenza su altri?
Lucio: Cari Fratelli e Sorelle, non vi è un servizio d’ordine nella Città della Luna, ne un Esercito o Forza alcuna, perché coloro che sono giunti sino a li sono uomini e donne che hanno Unito gli Opposti, Armonizzato i Generi, Nei loro petti riposano i Grandi Misteri; la loro mente ha risolto tutti i problemi della filosofia e della vita. Esso possiedono il segreto della Pietra Filosofale, l’Elisir dell’Immortalità e quello della Medicina Universale. Inoltre, sono stati capaci di Svelare il  Segreto capace di realizzare il sogno vecchio quanto il mondo della Fratellanza dell’Uomo.  Amore Fraterno muove i loro corpi all’unisono, rispetto e libertà sono le fondamenta della Argentea Società. Nessuno li, ruba perché Tutti hanno i mezzi per ottenere quello che desiderano. L’ozioso dal punto di vista lavorativo si accontenta di mangiare quello che il minimo lavoro della terra e le sue bestie gli offrono, dedicando il suo tempo in attività che lo rendono felice, senza imposizioni ne giudizi alcuni. Colui che trova felicità dal lavoro e dalla ricchezza materiale può spaccarsi la schiena e accaparrare beni. Le donne godendo di una posizione Onorata, non sono oggetto di contesa, se non di Amore e attenzione, in quanto la scelta ultima in qualsiasi rapporto spetta alla donna. Un esercito non vedo a cosa serva alla Città della Luna, la cui Posizione è Tutta e Nessuna, nessun popolo sano di mente muoverebbe guerra alla della Luna gente, prima di Tutto perché sono pacifici e di pretesa alcuna, secondo perché nessuno che non sia degno e in Amore pregno non ha mia trovato strada alcuna che lo conduca alla Città della Luna, Terzo perché il popolo della Argentea Natura, Possiede il Segreto dell’Universo ,Tutti i suoi abitanti, compresi i pargoli di 5 anni usano il Pensiero per creare , edificare, progettare e talvolta materializzare, ma se volessero potrebbero far scomparire un Universo in un istante figuratevi una persona ignorante. Per immaginare la Società della Luna, dovete pensare ad Uomini e Donne davvero Illuminate che hanno superato lo stato anche di divinità e sono entrati nella Realtà. Un mondo dove si crea pensando, si viaggia suonando e si mangia digiunando.

Necocoris: Maestro e quali sono allora le attività che si svolgono nella della Luna Città?
Lucio: Le attività son Tutte e in Realtà Nessuna. Tranne Sette che alla Luna son dilette.
Necocoris: Non capiamo Maestro in che senso? Vi riferite forse alle sette Arti Liberali?
Lucio: Buon Fratello, le sette arti liberali fanno parte tutte insieme di una sola di queste sette Maestrie sulle Quali verte l’edificazione della Società della Luna. Nella Città, Ogni distretto è Abitato e frequentato dai membri di una delle Sette Corporative Maestranze, al centro vi è il Palazzo , in cui  Ricerca Sviluppo e Insegnamento – Apprendimento, trovano il Loro svolgimento. Il Distretto Principale e più Importante per l’evoluzione della conoscenza è il Sesto distretto, al cui centro vi è il Palazzo della Coscienza. Li sono custoditi gli Archivi dei Creatori degli Universi, Le Memorie della Coscienza e gli Almanacchi della Vita. Oltre a svolgere attività di Custodi del’Esperienza, i volontari dediti a questa Maestranza, si occupano oltre che di ogni aspetto della Coscienza, anche di tutte quelle potenzialità che nell’Uomo comune sono latenti e che riguardano tutti gli aspetti della Mente in ogni sua manifestazione Reale o Astratta. Altresì si Occupano di Filosofia, Mistica, Creazione Mentale, Formazione del Pensiero Creativo. È qui che si Formano gli Asceti del Popolo della Luna, che di ascetico nel senso comune del termine poco hanno, in quanto passano tutto il loro tempo viaggiando negli universi, creando con la mente, deliziandosi inizialmente di ogni Libagione dalle proprietà della Chiara Visione. Infatti benché tutti i cittadini della Città della Luna dispongano di tutte le erbe conosciute e sconosciute immaginabili e inimmaginabili, con le quali curano ogni interferenza fisica psichica o spirituale in coloro che ancora non sanno curarsi con la mente o con il Cuore, oppure le usano per migliorare o per esplorare ogni meandro della Mente. Ci vorrebbe di scrivere un Enciclopedie sulle sostanze mirabili anti e dagli effetti stupefacenti che sono in possesso del popolo della Luna, ma ne darò un accenno meglio, se siete interessati ,quando vi parlerò del Distretto Tre in cui tali sostanze vengono estratte dalle piante, sintetizzate, e cristallizzate con il Libero Pensiero.
Necocoris: Maestro, proseguite, gli altri distretti a cosa sono dedicati? Quali altre attività si svolgono nella Argenta Città?
Lucio: Come vi ho già detto, le attività svoltesi nella Città della Luna, sono Tutte e in Realtà nessuna. Non vi sono confini netti, o schematiche divisioni nelle variegate operazioni e azioni nella città della libertà; questo perché la società ha trasceso ogni dualità. Proverò comunque ad andare avanti nella spiegazione consapevole che la vostra unica possibilità di comprensione è la di voi immaginazione. Il quinto distretto è dedicato allo studio dell’universo UOMO. Epicentro del Quinto distretto è il Palazzo Umano, al cui interno, i volontari svolgono ogni tipo di ricerca, sperimentazione e applicazione atta al miglioramento della comprensione dell’essere umano in relazione con l’universo e con la mente che lo rappresenta. Le genti della Luna, credono che i misteri dell’Uomo siano maggiori dei misteri dell’Universo; e quando questi saranno completamente compresi e svelati l’esperienza umana cesserà immediatamente di essere. Questo per un principio diffuso tra l’argentea società secondo il quale l’universo è stato creato ad immagine e somiglianza umana; e l’essere umano ad immagine speculare della Fonte primigenia ed universale, che può esser interna ed esterna all’Universo o entrambe le due. Per gli abitanti della Argentea città, infatti l’idea di Universo è non locale, ed il vettore tempo esiste in esso,  solo come coordinata vettoriale virtuale,non lineare ma a spirale.

Necocoris: Maestro, voi state dicendo che secondo le genti della Luna, l’essere umano è più importante dell’Universo e addirittura più antico di esso??? Ma di quale follia sono gli artefici gli argentei cittadini?
Lucio: Di nessuna follia, son affetti, ma ad una gran Filosofia son diletti. Non credono che l’esser umano sia migliore dell’Universo. Nella città della libertà non c’è migliore, ne peggiore, c’è solo il diverso e l’inverso. Questo significa, che per essi l’universo è un organismo come lo è l’essere umano. Ma dal momento che l’uomo attraverso la sua mente crea la quotidiana reale virtualità; e sempre attraverso di essa permette l’osservazione, indi l’analisi e la comprensione di ogni studio. Per tanto l’universo osservabile e studiabile è una creazione o nel migliore dei casi una rielaborazione di un idea di un universo; operata dalla mente umana. Mentre la mente umana, quindi l’uomo, per esistere deve esser stato generato, pensato da una mente primigenia e creativa, che potenzialmente può anche esser in relazione con la mente umana stessa, li ove diventa Coscienza. Secondo questo principio, la mente umana, con maggiore difficoltà riesce ad analizzare ed osservare se stessa; questo la rende più misteriosa e maggiormente insondabile rispetto a quello che Noi ci ostiniamo a chiamare Universo, ma che le genti della Luna chiamano: Ologramma spazio temporale di sperimentazione materiale. Tutto questo a prescindere dalla cronologia creativa. In fine, secondo il popolo argenteo solo quando tutti i misteri della mente umana, quindi dell’uomo saranno svelati e compresi, allora la presa di coscienza sarà completa e l’esperienza ultimata, perciò la Verità manifestata.
Necocoris: Maestro, questo ricorda vagamente i principi ermetici e gli insegnamenti ai quali abbiamo dedicato una Vita. Ma anche se li ricorda non avevamo mai pensato che si potesse credere ad una cosa simile, l’uomo è stato creato sicuramente dopo l’Universo!
Lucio: Cari Fratelli, voi vi ostinate ad aggrapparvi sempre alle vostre conoscenze, che erigete a certezze. Quante volte vi ho detto che si deve sempre tenere la porta aperta al Nuovo? Quante volte vi ho detto che al tempio della Vera Conoscenza si viene nudi? Spogli da tutte le convenzioni, errate convinzioni, dogmi , presunte certezze ed illazioni? Se ancora non avete capito che la più grande scienza è NON SAPERE NIENTE. Bè cari F.’. allora dovete accettare che non raggiungerete mai la città della Luna, tanto meno la vostra Sacra intimità, ne purtroppo, la Libertà.
Necocoris: Maestro, avete ragione, sappiamo bene questi precetti, ma le filosofie della Luna, son ardue pure per i nostri intelletti. Ma seguitate a raccontare, Maestro, non vi interromperemo più.  Instaureremo la massima del silenzio pitagorico che ci ha accompagnato nei primi anni di vita iniziatica, quando appena venuti dalla Notte alla Luce,  ascoltavamo, vedevamo, riflettevamo, tacevamo e non parlavamo.
Lucio: Dove ero rimasto, ah si! Ai distretti. Il quarto distretto è il distretto dedicato alla Libertà. In esso , centro di tutte le attività della politica dell’Argentea Città, ci sono due palazzi, ciascuno a forma di L, posti uno di fronte all’altro ma in senso opposto. Le L, potreste pensare che stiano per Libertà o Libertàs, ma in realtà, non sono lettere, nella città della Luna sono dei simboli. Il significato di ciascuno di questi due simboli esprime una polarità, come il + e il - , come il triangolo con la punta rivolta in alto e quello con la punta rivolta in basso, come lo Yin e lo Yang, ecc. In questi palazzi si studia, l'idea di Libertà in tutte le sue possibili e probabili applicazioni utopiche, sfaccettature filosofiche, politiche, spirituali, scientifiche, metafisiche e mentali. In uno si studiano le Libertà applicate all’individuo e nell’altro le Libertà applicate alla collettività. I due istituti, ogni mese relazionano in una serie di assemblee pubbliche,  i risultati dei loro studi, delle loro formulazioni e filosofiche postulazioni. Questo permette a tutta la cittadinanza di esser sempre aggiornata su quello che è ritenuto il principio cardine della argentea società, ovvero la Libertà. Ma libertà,  significa esser Liberi ed assicurare agli altri la stessa libertà, solo quando si comprende che per esser liberi e restare tali, tutti si devono impegnare, come unico ideale principale, non solo a seguir la libertà personale, ma soprattutto ad assicurare la libertà ad ogni uomo ed animale, quindi senza mai nessuno prevaricare. Ogni individuo, nella città della Luna, è una stella, che brilla come tutte ma ha la sua orbita come nessuna. Tutti esistono in armonia, seguendo la propria orbita,  e tutti insieme seguono il proprio destino.
Necocoris: Maestro scusate l’interruzione ma Noi, non abbiamo capito la motivazione per cui la forma polare dei palazzi indica gli studi collettivi o individuali dei "libertari" ragazzi?
Lucio: Cari Fratelli, nella città della Luna le universali polarità sono poste in relazione con l’individualità e con la collettività. Questo per un loro assodato, che proclama una relazione tra positivo collettivo negativo individuale relativo. Mi rendo conto che per Voi, queste relazioni possano suscitar dubbi e illazioni , anche io , quando tra la gente della Luna ne sono venuto a Conoscenza sono rimasto senza profferir parola alcuna, in silenzio in uno stato di totale deficienza. Così ho appreso che di Città della Luna ne esiste come Dio, soltanto Una. Più la cerchi meno la trovi,  e se mai la troverai più ti sforzi di comprenderla e stai certo che meno la capirai. Così ho fatto come mi ha detto l’argentea società: pensare troppo e trovare un senso porta l’uomo saggio lontano dalle Verità del firmamento.
Necocoris: Maestro, allora faremo come ci dite, ma vi prego, nel racconto, ora proseguite.
Lucio: Il Terzo distretto come vi ho già accennato è dedito allo studio, alla ricerca applicativa e alla conservazione di ogni tipo di semente, di coltivazione e di estrazione dei principi attivi delle piante che sono destinati alla genesi di ogni medicamento o sorta di pozione che utilizzano per svariati scopi. Premesso che la cura più diffusa nella città della Luna è l’autocura conservativa attraverso la volontà e l’applicazione meditativa della forma attiva del pensiero creativo e rigenerativo. Ciò nonostante, vengono utilizzati ogni sorta di estratto vegetale per integrare le funzioni fisiologiche del corpo o come lo chiamano loro, bio organismo olografico. Questi medicamenti vengono utilizzati anche per la cura dei nuovi nati della Città della Luna. Benché i piccoli nascano già con particolari facoltà mentali che li rendono ai nostri occhi super normali, soprattutto nei primi mesi di vita, questi sono troppo piccoli per riuscire a curarsi da soli; così i genitori impiegano queste sostanze per renderli meno vulnerabili alle patologie. Per quei rarissimi casi in cui i bambini si ammalano di una qualche patologia o sono afflitti da qualche distorsione corpo – mente – spirito – anima, i genitori intervengono personalmente con le loro abilità teurgiche e in un attimo riescono a placare le loro sofferenza e a guarirli completamente. Altre forme di estratti, dette della chiara visione servono invece alle genti della Luna per viaggiare in ogni dimensione. Queste sostanze vengono solitamente ingerite in una libagione durante una sorta di atto rituale che però varia di volta in volta, di persona in persona.

Necocoris: Maestro a quale sostanze terrestre potreste paragonarle queste libagioni della chiara visione?
Lucio: Benché nessuna sostanza presente sulla terra possa esser messa al confronto con le piante delle genti della Luna, l’effetto che ne ottengono bevendone è molto simile a quello che certi sciamani o Ierophanti delle epoche passate utilizzavano per mettersi in contatto con il divino e parlare con dio. I profani direbbero che sono” droghe” o sostanze stupafecenti,i puritani le chiamerebbero piante del demonio, i ben pensati le bollerebbero come veleni per menti deboli, gli studiosi assennati le chiamerebbero sostanze enteogene, io le chiamo chiavi o catalizzatori. E come tutte le chiavi e i catalizzatori sono in grado di aprire delle porte, ma sta a Noi trovare le porte giuste per le chiavi giuste e varcarle nel modo giusto e nel momento propizio.  Ma ora lasciatemi terminare il racconto sulla conformazione della Argentea città, il secondo distretto è quello dedicato allo studio delle forme mentali, che spaziano dagli Eoni o spiriti planetari agli elementali. In questo distretto il Cui palazzo rappresentante è detto Arca della vita nel fluido pensante. In esso si formano i creatori di egregore e si selezionano i volontari adatti a svolgere la funzione di ambasciatori e intermediari tra gli umani e le altre forme mentali. Soprattutto con gli Eoni con i quali intrattengono un sincero rapporto di interscambio informazionale. Mi hanno infatti spiegato che le genti della Luna collaborano al gioco dell’evoluzione nella presa di Coscienza Universale. E come esseri completamente svegli e vedenti sono consapevoli dei loro ruoli in rapporto con l’ologramma universale.  Nel primo distretto invece vengono ideati svaghi e metodi di apprendimento e sperimentazione creativa attraverso i quali esplorare se stessi e l’universo. Ogni  divertimento o svago , anche il più apparentemente semplice e banale, cela in sé un codice archetipico , che proprio  come i gesti,i simboli, i segni e i toccamenti dei Nostri rituali , è in grado di richiamare l’attenzione inconscia del sub conscio su degli archetipi sapientemente mischiati nel gioco o nell’ambiente di svago. Questi archetipi, una volta carpiti e assimilati sono in grado di suscitare quell’intuizione geniale che definiamo illuminazione. Ogni cosa nella città della Luna risveglia sensazioni, immagini suoni ed emozioni echi di un processo di maturazione eccezionale, che sarebbe in grado di svegliare il più ostico dei profani in un istante. Ma nessun profano è mai giunto nella Città della Luna , perciò immaginate voi il grado di evoluzione ed illuminazione di questa magnifica popolazione. Io personalmente ho imparato la cosa più importante nella città della Luna, ovvero che le vite sono tante ma di morte cen'è soltanto Una. Non chiedetemi il significato di questa frase, vi prego.  Limitatevi ad appuntarvela da qualche parte ed un giorno, vi assicuro che qualcuno di voi, un giorno la comprenderà e in quel momento forse nella città della Luna si troverà. Nel primo distretto si trova anche il palazzo della Modarte dove vengono confezionati gli abiti e i paramenti rituali.  All’interno del Primo distretto a forma di Triangolo c’è il distretto O, che come vi ho accennato è l’epicentro della Città dedito al dialogo e alla rituale festività. Questo distretto templare circolare funge da Agorà e da Teatro rituale. Questi sono i sette distretti della città della Luna numerati da O a 6, ma le attività svoltesi nella città della lIbertà sono molte altre. Infatti ogni cittadino può impegnarsi in qualsiasi attività, ed ovunque si possono trovare esercizi che offrono servizi. Le attività svoltesi nei distretti sono le attività principali, sulle quali come piloni poggiano le fondamenta dell’argentea società.
Lucio: Ora, Voi, sapete della Città della Luna,Grandiosa Città della Libertà.  Altro non c’è da dire ne da sentire.
Necocoris: Maestro Noi riusciremo mai a Trovare la Città della Luna?
Lucio: e chi lo sa, sicuramente, come vi ho già detto qualcuno di Voi la Troverà, ma l’importante non è trovare la Città della Luna, è esser davvero Liberi e Vivere e Morire senza Paura alcuna. Ma ora basta parlare di questa Città, v’ho mai raccontato invece di quella volta Tanti Tanti anni fa,  quando mi trasformai in un Asino???
Necocoris. No, Maestro, raccontateci quanto tempo fa è stato, no vi conosciamo da molti anni e non vi abbiamo mai visto trasformarvi in un asino e niente sappiamo di questa Metamorfosi.
Lucio: Metamorfosi, è proprio così che inizia questa storia, mi è accaduta tanto tanto tempo fa: in questo modo ho iniziato il mio percorso, ero poco più di un ragazzo e  
Terminano qui le Cronache sulla Città della Luna, ove una è La Vita e la Morte Nessuna.

Un Opera iniziatico letteraria di Frater “Decanus” Aliquis Lanz (Raum), al quale appartiene unicamente la proprietà intellettuale.  Se ne diffida pertanto ogni riproduzione , distorsione, deformazione, pubblicazione e diffusione non autorizzata. Quindi invitiamo chiunque desideri farne copia o menzione alcuna, di inoltrare tramite e-mail una richiesta, correlata dalle motivazioni e destinazioni d’uso, intestata all’amministrazione di questa pagina : “I Perfettibili (Illuminaomnes Ermetical Italian Society).
Con la sincera speranza che questo testo sia stato gradito ed utile almeno per qualcuno. Con la tacita benedizione di Chi occhio profano non vede, ma il Cui Occhio tutto vede, A.’.G.’.D.’.G.’.U.’. sempre rivolti al Grande Oriente Ermetico dei Figli di Seth (M.’.A.’.O.’.H.’.F.’.S.’.) Tutti i F.’. e le S.’. del ‘Ordine Ermetico della Rosa Nera e del triangolo d’Argento (Frater Consilii Neare Rosae et Argentum Trianguli Sethianibus Ermeticae Sinister Atri) Die quinque Tuesday Octavo mense August 2014 E.V. (Era Volgare) Zenit di Roma Templi Astarte.’.

"La Chiave che vi porgo, o voi tutti che mi ascoltate, è la sola che può aprire tutte le misteriose porte che celano al nostro sguardo i più complessi arcani dell’umano pensiero, delle sue manifestazioni e di tutti fenomeni religiosi, mistici o sociali, che hanno affondato l’umanità e i popoli nella più profonda idolatria, nella più completa paura e nella più folle delle orge cruente.  Ricordatevi, o uomini, che dovete conoscervi bene, prima di cercare al di fuori di voi stessi quelle potenze e forze che sono invece dentro di voi. Quando gli antichi dissero: “Uomo, conosci te stesso!”, essi non fecero altro che formulare uno dei dogmi più importanti dell’ alta scienza o filosofia occulta. Sfortunatamente questo consiglio è stato compreso da pochi e da ancor meno messo in pratica.(EL-KHODJA)"

giovedì 31 luglio 2014

Maria De Naglowska: "Il Mistero dell'impicaggione " .'. "la Luce del Sesso"

"Dall'unione di uomo e donna si ottiene un cerchio, dalla quadratura del cerchio si ottiene un quadrato, ed infine dal quadrato è necessario estrarre un triangolo per giungere alla Pietra filosofale."
Continuiamo il viaggio letterario attraverso le opere di Maria de Naglowska, pubblicando altri due testi: "il Rito dell'impiccagione" e "la Luce del Sesso", che insieme all’Orologio AuM e al Mistero dell’Amore Magico, compongono quello che possiamo definire lo zenit degli insegnamenti della Sophiale di Montparnasse. O almeno quelli che si possono considerare i più noti, tra le sue opere vanno menzionati anche: Magia sessule il grimoire illustrato di Maria de Naglowska, i rituali satanici di Maria de Naglowska, e l'occulti mentori di Maria de Naglowska ; quest'ultina è la più grande collezione di immagini e testo che include pezzi di Julius Evola per il gruppo di Ur. Come abbiamo spiegato nel Nostro scritto precedente sulla Vita di questa eclettica iniziata e Sorella, benché ella sia entrata in contatto durante il suo soggiorno Romano , con esponenti del’ esoterismo italiano e soprattutto del nostro piccolo e umile consesso;  la sua personale ed estrema Weltashuung, non rispecchia  ne le idee, ne i sistemi di credenze, tanto meno gli insegnamenti dei membri dell’Ordine della Rosa Nera e del Triangolo d’Argento.'.  Infatti la storia iniziatica della Naglowska comincia molto prima e molto più lontano della sua permanenza a Roma; di questo lungo percorso che l’ha accompagnata durante tutta la sua vita, va ricordato il ruolo che nella sua formazione potrebbe aver giocato il contatto con l’ambiente mistico dei Khlysti e delle fratellanze russofone, ma non si deve sottovalutare neanche l’influenza che possa aver svolto l’ambiente gnostico del catarismo francese di Montsegur e della confraternita dei Polareis. D’altronde, non bisogna  dimenticarsi del suo lato profano di donna mortale e di quanto possa aver influito sulle sue tendenze,  il rapporto interrotto bruscamente con il marito e la sua cultura semita. Non si può non tenere conto di entrambi questi punti quando proviamo a comprendere il pensiero di Maria, il suo femminismo esasperato e la sua trasgressiva visione di donna altare e sacerdotessa in un mondo di preti e padroni, nel quale c’era posto a malapena per lei e le sue idee, ma non certo per il suo concetto di divinità satanica, femminile e libertaria da contrapporre al solito dio, monolitico, padre e padrone, geloso, invidioso e repressivo. Non è nostra intenzione quella di giustificare la sua visione complessiva, che pur non collimando con la Nostra , non ha alcun bisogno di esser giustificata tanto meno giudicata. Ogni idea e ideale, purché non sia limitante o nocivo per gli altri esseri viventi è degno di rispetto e deve essere ascoltato e forse,  nelle menti dei Pensatori più audaci, si impone anzi, la giusta analisi oggettiva ispiratrice di riflessioni. Invitiamo, i lettori a leggere prima il Nostro precedente scritto dal Titolo la Sophiale di Montparnasse e il Mistero dell’Amore Magico, per poter così avere un quadro più completo sulla Vita, e la Filosofia di Maria. Riuscendo anche così a chiarire meglio quelli che furono i rapporti tra la Nostra autrice e i F.’. e le S.’. del primigenio Ordine della Rosa Nera. Ricordiamo che gli scritti che seguono, per l’argomento trattato sono destinati a lettori maggiorenni e non sessuofobi. Non ci dilungheremo oltre con spiegazioni o analisi di sorta su entrambi i testi, lasciando così alla preparazione e all’immaginazione dei Nostri gentili lettori l’interpretazione e l’analisi simbolica di questi . Detto ciò lasciamo spazio alle parole della Sophiale di Montparnasse e ai suoi due testi: “La Luce del sesso” e” il rito dell’impiccagione”, che concludono la parentesi sulla Neglowska. Una donna, una Sorella, un Iniziata, una sacerdotessa, una femminista, un precursore, una libero pensatrice. 
 

 LA LUCE DEL SESSO

rituale di iniziazione satanica secondo la Dottrina del Terzo Termine della Trinità



GLI ELETTI

 

Per comprendere la dottrina del Terzo Termine della Trinità, bisogna prima liberarsi dell'idea che nell'Universo, visibile o invisibile, vi sia qualche cosa d'assoluto, di perfetto, di immobile.

 

Quest'idea, che domina le menti da troppo tempo, ha falsato il pensare degli uomini e impedisce loro di riconoscere la verità.

 

Imbevuti, consciamente o inconsciamente, di dogmi cattolici, i nostri spiritualisti si immaginano che il divino, contrariamente all'umano, sia immutabile e perfetto.

 

Essi così contrappongono la natura terreste a quella celeste, creano un abisso tra l'uomo e Dio, tra materia e spirito, ed obbligano gli individui, desiderosi di raggiungere le "regioni superiori", a nutrire nei loro cuori delle aspirazioni assurde, la cui conseguenza immediata è il velo d'ipocrisia che si stende sulla realtà della Vita.

 

L'assoluto, il perfetto, l'immobile, non esistono.

 

Tutto è divenire, così nell'uomo come nell'animale e nella pianta.

 

Dio non è "colui che è" ma "Colui che fu, che è e che sempre sarà".

 

Dio è la Vita, Dio è vivente, mobile.

 

Per familiarizzarsi con la nostra dottrina, bisogna subito comprendere questo nostro dogma.

 

 

Ma, cos'è un dogma?

 

La parola evoca, al giorno d'oggi, una sgradevole sensazione in più di un cervello peraltro ben forte.

 

Si attribuisce a questo vocabolo un significato imperativo che ne oscura il senso reale, che invero è limpido, e non ce ne si voglia, perché vogliamo essere liberi!

 

Tuttavia, nella sua purezza originaria, il termine "dogma" non significava altra cosa che "insegnamento", ma con la differenza di un'idea di maggiore precisione rispetto a come viene usata oggi, senza pudore.

 

Ora, cos'è "insegnare" se non il formulare un'idea in modo chiaro e preciso?

 

Insegnare non significa convincere e meno che mai ordinare.

 

Insegnare è proporre delle formule esatte, che ognuno è libero di accettare o respingere; ma quando l'insegnamento è proposto per dogmi, non si potrà separare il contenuto dalle parole che lo contengono.

 

Non si discuterà a modo proprio l'idea accettata o respinta.

 

E' questa la forza del dogma: la migliore formula per l'espressione dell'idea concepita.

 

Voi non potrete tradurre il nostro pensiero altrimenti che in questi termini 

La dottrina del Terzo Termine della Trinità riconosce e onora l'unico Dio vivente: la Vita.

Nessuno è obbligato ad accettare senza una disamina la nostra Parola, ma nessuno diventerà nostro discepolo se non formula le nostre tesi così come noi le formuliamo; perché, nel momento in cui scriviamo, non è questione di far proselite una grande massa di persone sotto il vessillo della "Freccia", ma di comunicare ad un piccolo nucleo il senso esatto del nuovo Insegnamento.

Possiamo paragonare l'Umanità di oggi a una lunga fila di vagoni ferroviari, che una divina locomotiva traina sulle rotaie di una stretta e oscura galleria.

La locomotiva e i primi vagoni già stanno uscendo dalla galleria, mentre il resto del convoglio è ancora nell'oscurità.

E' necessario che l'acceleratore del treno – l'élite umana – sia iniziato alla nuova dottrina, se si desidera che tutti gli uomini o la maggior parte di essi arrivino alla Luce prima della catastrofe della fine della Seconda Era.

 

Questa si approssima, perché l'età oscura è accordata solo per un breve tempo.

 

Una grande Clemenza ha permesso di effettuare il passaggio attraverso le tenebre, ma coloro che giungeranno in ritardo periranno sotto la montagna che franerà.

 

Sbrighiamoci, è ora!

 

Ma, a chi dovremo rivolgere la Parola?

 

Dove troveremo gli uomini capaci di accelerare la marcia delle cose?

 

E' certo che gli individui che attualmente governeranno sulla Terra non possono nulla. Essi sono gli schiavi e non i conduttori delle masse.

 

Nessuno degli uomini che si trovano attualmente alla testa di un'organizzazione umana, quale che sia, è in grado di guidare le masse dove egli vuole, piuttosto deve dirigersi lui stesso là dove queste lo spingono.

 

Poiché esistete nella nostra epoca "moderna" un'opinione che si definisce "pubblica" e che è, essa, il principale fattore di decisione delle azioni collettive.

 

E' vero che per mezzo di abili manovre, grazie alla stampa e ad altri canali, si giunge a smuovere le masse allo scopo di suscitare il consenso voluto, ma ciò si ottiene solo alla condizione strettamente necessaria di lasciar credere alle persone che non viene stravolto alcun principio tra quelli che stanno loro a cuore, e anche quando le apparenze dimostrino il contrario.

 

In altre parole – più crude e più brutali – si può ben dire che agli attuali dirigenti di tutti i popoli non possono imporre la propria volontà alle masse che a condizione di ingannarle.

 

Non vogliamo qui criticare questo dato di fatto, ma riteniamo che una logica rigorosa ci permetta di giungere alla conclusione che gli uomini dotati di quello che si definisce "potere" non sono quelli che potrebbero agire là dove si tratterebbe di modificare i principi stesi che dominano l'agire delle masse.

 

Non sono dunque essi l'élite alla quale noi ci rivolgiamo …

 

Meno che mai il gruppo può essere quest'élite, è evidente.

 

Il gruppo è una massa cieca, che ama o detesta sì, ma che pensa, mai.

 

La sua attuale "opinione" è formata dai relitti di antichi dogmi, la cui luce è andata perduta da che il treno dell'umanità sta passando sotto la volta della galleria – simbolo dell'Età Oscura –solo dopo la quale comincia ad apparire il nuovo panorama.

 

La massa non crede più al Dio della Seconda Era, al Cristo–Salvatore, ma ne custodisce ancora la morale, perché è necessario che questa massa conosca (non certo che comprenda)qual è l'atto umano che appartiene al  "bene" e quello che appartiene al "male", e nessuno è ancora venuto a pronunciare al riguardo parole nuove.

 

Non è che la massa abbia l'affanno pressante di dover agire secondo il Bene, ma essa prova il bisogno imperioso di salvaguardare la propria omogeneità, perché una Legge, che essa ignora, ma che in essa agisce continuamente, vuole che ogni fiume umano rimanga nel proprio letto e che le gocce che lo compongono – gli individui – scendano tutte assieme verso un'unica sconosciuta destinazione.

 

Le masse non possono concepire il fatto che uno degli elementi che le compongono sia dissimile dagli altri. Ad esse occorre che tutti agiscano nella stessa maniera, ed è per questo che il confine tra "bene" e "male" risulta indispensabile.

 

Una legge divina, più forte di tutti gli umani ragionamenti, vuole la stessa cosa.

 

Non è dunque alle masse che ci indirizzeremo

 

Parleremo a quei pochi – rarissimi – che non governano e non sono governati.

 

Agli uomini che vivono ai  margini della società moderna, che non hanno trovato posto nella vecchia Casa.

 

Costoro appartengono all'Avvenire, perché il loro spirito è vergine: essi non hanno contratto alcun matrimonio terrestre e non hanno giurato fedeltà ad alcuna cosa del passato.

 

Costoro sono in attesa – per crescere – che una nuova fiamma si accenda nei loro cuori.

 

Il profano dice di questi uomini che essi sono dei diseredati. Noi rispondiamo che sono gli eredi dell'Avvenire.

 

E' tra loro che si costituirà la forza agente che trascinerà il fiume degli uomini in un nuovo letto: nell'era trionfante del terzo Termine della Trinità.

 

Essi comprenderanno il contenuto di questo libro e ne manderanno a memoria i princìpi.

 

Dal fondo del loro essere, questi emetteranno dei nuovi rami e un fogliame armonico farà da corona alla Pianta.

 

Il nuovo Albero apparirà allora sulla terra in tutto il suo splendore, l'Umanità ne mangerà i frutti e il Giorno e la Notte saranno cambiati: altre azioni comporteranno per le masse il significato di "bene" e di "male"; altri princìpi ispireranno le azioni degli uomini ed un'altra Luce sarà riconosciuta come tale.

 

Sarà questo il compito dell'élite per la quale consacriamo le pagine che seguiranno.
 
 


IL SESSO

 

"E ora considera ciò:

 

Quando Dio (= la Vita) presentò ad Adamo, nel Paradiso biblico, la Sposa Immacolata, la Vergine Eva, e il suo Sposo la trovò bella, Satana assunse le sembianze di un Serpente (simbolo di saggezza) e mormorò all'orecchio della Donna:

 

- O Eva! Splendida creatura! Per quale ragione Dio, Signore della Vita, ti ha vietato di concederti all'Uomo, al tuo Sposo? Perché Adamo deve contentarsi di ammirare le tute bellezze, senza poter gustare il frutto nascosto nell'affascinante foresta? Non è questa una crudele ingiustizia, di condannarvi all'eterna sterilità e di privarvi del miglior frutto di questo giardino?

Allora Eva riposte:

- Il Signore della Vita ha permesso all'uomo, mio Sposo, e a me, sua Sposa, di cibarci di tutti i frutti che adornano questo giardino e in esso crescono, ma ha aggiunto che il frutto nascosto nella mia foresta era il frutto della Morte.

 

Ma Satana, avvolgendo la donna con la sua carezza serpentina, le mormorò questo:

 

- O Eva! Donna adorabile! Il Signore della Vita si inganna e vi inganna. E' ciò, del resto, che gli rinfaccio continuamente. Quello che chiama il "frutto della Morte" conferisce, al contrario, a colui che se ne ciba, l'immortalità, la scienza, l'onnipotenza. E' senz'altro per mantenere il tuo Sposo nella sua condizione di schiavitù che ha nascosto il meglio di te nella tua profondità.

 

E, scivolando sulla schiuma calda della bellezza eccitata, Satana vi depose il suo acido veleno.

 

Eva conobbe il primo fremito d'amore, e ne rivelò il segreto ad Adamo.

 

Il Serpente, Satana, la Volontà di morire, questi tre non sono che uno, insegnarono alla Donna la voluttà, che diviene nelle donne il magnete che attira l'uomo verso la donna e non per la vittoria della Vita (= Dio), ma per la vittoria della Morte (= Satana), ed Eva, questo secondo trionfo, questo simbolo vivente della Terza Ipostasi,  in cui l'intelligenza sostituisce la ragione, diviene l'arena della lotta tra la Vita e la Morte.

 

Satana introdusse la volontà di morire là dove non c'era che volontà di vivere!

 

Non confondere qui, o discepolo, ciò che ti insegniamo e poni attenzione al fatto che al principio la Donna era priva di Ragione, che solo nell'uomo contrapponeva umano a divino, lo spirito satanico della volontà di liberazione mediante la dominazione del mondo visibile, allo spirito di vino della volontà di vivere in eterna armonia con Dio (= la Vita). Solo l'uomo conosceva il nome di ogni cosa, di ogni pianta, di ogni animale.

 

All'origine, i due cuori – quello dell'uomo e quello della donna – erano in perfetto equilibrio, il sesso non aveva ancora detto la sua parola, solo la tesa di Eva si contrapponeva a quella di Adamo, ed il sorriso accattivante delle sue labbra e dei suoi occhi allontanava la noia dell'uomo che si sentiva smarrito al centro del silenzio delle bestie, di cui conosceva fin troppo bene i nomi.

 

In questo breve periodo paradisiaco, in questo Secondo Mattino del Triangolo Divino, Satana fu vinto e Dio (= la Vita) trionfò.

 

Dopo il peccato, però, dopo la caduta voluttuosa di Adamo ed Eva, ricominciò la lotta tra il Giorno e la Notte.

 

Da allora questa lotta è compresente nella coppia umana. La testa dell'uomo appartiene a Satana (-), la testa della donna a Dio (+), il sesso della donna a Satana (-), il sesso dell'uomo a Dio (+).

 

E' per questo che il peccato commesso dalla coppia primordiale comportò per l'uomo il castigo cerebrale – "Tu ti guadagnerai il pane col sudore della fronte" – e per la donna il castigo vaginale – "Tu partorirai nel dolore".

 

Tuttavia, ciò che causò la Caduta può divine, deve diventare, causa di Redenzione.


Sta scritto: "La Donna schiaccerà la testa al Serpente e restituirà al Mondo visibile il Figlio di Dio, il Figlio dell'Uomo, che scaccerà la Morte dalla Vita".

 

Sta ancora scritto: "Io separerò la Donna dal Serpente e porrò inimicizia tra loro".

 

La donna che avrà sconfitto Satana nella sua vagina potrà rigenerare il Mondo, perché "Come la Morte è penetrata in tutto e in tutti per mezzo di uno al seguito della Donna, essi si allontanerà da tutti e da tutto grazie alla Vittoria di uno Solo, per mezzo della Donna".

 

Dopo questo giorno, dopo il giorno dell'Origine – che non ci fu mai! – il Sesso femminile cerca attraverso tutte le donna il modo di sconfiggere Satana. Di tentativo in tentativo, le generazioni si susseguono.

O Discepolo! Oggi la Donna ha trovato il modo. La chiave del Grane Segreto è stata fatta a conoscere a Colei che ha saputo respingere il dono malefico della Ragione per non lasciar brillare in Essa che la luce prua dell'Intelligenza.

 

Se la incontri, Essa ti farà provare ciò che non conosci.

 

Perché non devi accettare niente senza un riscontro oggettivo. E' qui che sta la tua pena.
 

 

IL BANCHETTO INIZIATICO E IL CERO VIRILE

 

 

"… all'improvviso tutti gli sguardi si volsero alla profondità del cono di luce blu che andava intensificandosi sempre di più.

Nel mezzo di questa luce irritante, si fermò una nube bianca; essa discese lentamente, molto lentamente, proprio sopra la Stella, quasi che volesse posarsi sui cuscini.

 

Avevo già intuito ciò che questa nube nascondeva, poiché avevo capito molte cose quando venni istruito al Corso, ma l'impazienza di vedere il corpo promesso da così gran tempo mi colse subito, rendendo interminabili gli ultimi minuti.

 

Mi parve anche che la discesa della donna rallentasse maggiormente più essa si avvicinava ai cuscini.

 

Infine essa fu lì, all'altezza delle nostre teste, distesa in un'amaca intessuta con corde di seta e interamente rivestita da un tessuto leggero e trasparente,  blu e bianco; una donna splendida di cui intravedevo ancora soltanto la schiena e le reni.

Feci fatica a trattenere un grido di dolore quando vidi il Capo e la mia vecchia Guida allungare le braccia per adagiarla sulle loro spade incrociate. Credevo che il metallo fosse troppo duro per quelle carni fascinose. Ma il Capo e la Guida attenuarono l'eventuale colpo col loro braccio sinistro, il Capo prendendo la nuca e la Guida sostenendo i glutei di quella vivente statua che poi distesero rispettosamente sul comodo giaciglio bianco costituito dai tre cuscini.

La donna dormiva di un sonno profondo, così come voleva la regola del rituale, ché questa era la prova dell'acqua, la prova della carne, e la donna doveva ignorare lo scopo per cui ci si serviva di essa.

 

Quando quel corpo perfetto fu liberato interamente dal velo di seta che l'avvolgeva, fui lasciato per qualche istante in sua contemplazione. Furono attimi di grande lotta interiore. Poi, il Guardiano del tempio dette il segnale, essendosi assicurato che tutto fosse in ordine.

 

Allora, con mossa simultanea, il Capo e la mia vecchia Guida premettero, ciascuno da una parte, un pulsante elettrico fissato al bordo della tavola rotonda, di fronte a loro. Immediatamente, una parte del legno cedette e si abbassò fino al pavimento ai miei piedi, portando nella sua discesa il cuscino sul quale riposavano le gambe della bella Stella. Queste ultime vennero trattenute in tempo dal Capo e dalla Guida, che le piegarono e le adagiarono sul secondo cuscino.

 

Fu allora che vidi due superbe colonne e la Porta della Nascita in mezzo a loro, la Porta che ogni uomo varca venendo al mondo nell'Incoscienza!

 

La Carne mi invitava a rifare il Viaggio in senso inverso e con lucidità. L'ora della prova formidabile era suonata ed i testimoni impietosi erano di fronte a me.

 

Gettai a terra i vestiti neri, e rosso come il fuoco che nulla teme, il NO implacabile inciso sul petto, sfidai il pericolo.

 

Un pericolo di morte, perché sarei stato folgorato se non fossi riuscito. Si trionfa o si perde tutto in questa prova, che consiste nel tendere la propria volontà vitale al massimo dell’umana capacità - sovrumana! - e ad illuminare con l’orgasmo consapevole, non la caverna nera, ma la cima luminosa della donna che si offre senza coscienza in questa operazione diabolica. L’iniziando, lui, deve restare asciutto sino alla fine.

Perché sta scritto nei nostri libri di apprendimento: “Tu non permetterai alla tua forza sacra di cristallizzarsi in un liquido mortale”.

 

Feci ciò che andava fatto e riuscii, poiché nell’istante esattamente calcolato lo stoppino tra le due pareti del frangifiamma si accese e tredici spade salutarono questo trionfo: undici alle mie spalle, e una a destra e un’altra a sinistra...”.

 

IL MISTERO DELL'IMPICCAGIONE

 

Iniziazione Satanica

secondo la dottrina del Terzo Termine della Trinità

 

ornato da disegni simbolici ideati dall'autrice

ed eseguiti da R. Leflers

 

"Il Mistero dell'Impiccagione" completa l'iniziazione che abbiamo impartito col nostro libro, apparso lo scorso anno, intitolato "La Luce del Sesso". Noi scopriamo del tutto il famoso velo dal volto di Iside che aveva fin qui tenuto nascosta la verità divina e umana per ciò che riguarda i grandi "perché?" dell'esistenza. Inoltre, diamo la risposta all'angosciosa domanda: "La Chiesa Cattolica romana ha avuto ragione di ingannare l'umanità per più di dieci secoli?"

 
 

dedicato

Al Sovrano Pontefice Pio XI - Papa dell'Ora Critica


 

 


PREFAZIONE

 

Il libro che oggi offriamo ai nostri amici e lettori completa quello apparso, nel 1932, col titolo "La Luce del Sesso".

 

Qui diamo la descrizione del grane rito iniziatico del terzo grado, detto la Prova dell'impiccagione, e qualche precisazione di carattere dogmatico, che pone definitivamente la religione del Terzo Termine della Trinità, da noi preconizzata di fronte al cristianesimo e al Giudaismo, rispettivamente.

 

Non ci vogliamo occupare dei movimenti spirituali moderni, come la Teosofia o lo Spiritismo perché, come già abbiamo detto altrove, non vediamo in queste correnti di idee che vengono genericamente dall'India o dall'Oriente, quegli elementi basilari, suscettibili di servire da fondamento alla prossima ricostruzione dell'edificio teologico, sociale e morale dell'Europa.

 

Come dicemmo al principio della nostra attività a Parigi, nel 1930, i popoli europei sono destinati, nella loro essenza, a contemplare il Triangolo, i cui due primi lati sono stati e sono il Giudaismo e il Cristianesimo, che hanno preparato ciò che ora noi faremo, al cospetto della religione del Terzo Termine.

 

Dal punto di vista umano, la caratteristica principale del nostro Triangolo risiede nella comprensione, cosciente o istintiva, della solidarietà che unisce spiritualmente in un solo blocco indivisibile tutti i membri della stessa chiesa, inculcando l'idea, assente nei sistemi orientali, del valore salvifico per gli altri del merito acquisito dai migliori.

 

Al giorno d'oggi, questa grande idea occidentale sembra essere stata accantonata, a causa dell'infiltrarsi tra noi dell'individualismo, giunto dall'Oriente attraverso certi filosofi del periodo della decadenza ma, avendo pervertito soltanto i cosiddetti  intellettuali, questo stesso individualismo si sta già sbriciolando sotto la spinta dell'attivismo politico-filosofico, determinato, del resto, proprio dall'incompatibilità tra l'individualismo orientale e la profonda coscienza collettivista dell'Occidente, rinforzata nei popoli europei soprattutto dall'azione feconda del Cattolicesimo Apostolico Romano.

 

Si troveranno a questo riguardo ne "Il Mistero dell'Impiccagione", le nostre precise argomentazioni.

 

Dal punto di vista divino, la missione del nostro Triangolo consiste nel ristabilimento, lungo la retta via, dello Spirito del Male o, per dirla diversamente, nel Riscatto di Satana.

 

La verità è che è giunto il momento di riconoscere che, mentre l'Oriente si forza di vincere il Male tramite il tentativo di distruggerlo, il vero fine della civiltà cristiana europea dev'essere quello di fare esattamente il contrario: proprio la vittoria del Male tramite la sua trasformazione in bene.

 

Facendo questa affermazione, noi aggiungiamo che la stessa epoca di apparente decadenza che attraversiamo oggidì, rientra in questo disegno, nel senso che l'emergere caotico di ogni passione, cui assistiamo in questi tempi, non rappresenta che i primi incerti passi del Male rigenerato.

 

Ci rammarichiamo che i nostri avversari esitino a scendere in campo per discutere strenuamente su questi problemi. Crediamo proprio che si potrebbe far luce su molti punti oscuri, con un combattimento dialettico franco e onesto.

 

Formuliamo l'auspicio che l'uscita di questo libro dia il via libero infine alle discussioni tanto attese.
 

 

DOPO LA MORTE

 

O discepolo! Non c'è più nulla per te, oltre la morte!

La tua vita finisce con il tuo ultimo respiro

La tua coscienza appare quando tu vieni al mondo; essa sparisce irrimediabilmente alla tua morte.

 

Nessuno accende più un lume infranto, una foglia staccata dal ramo non riprende più il suo poso sull'Albero della vita.

 

Ciò che è morto, è morto per sempre.

 

E' perché tu non scordi questa verità che noi abbiamo intessuto un teschio sulla tua divisa da Scopatore. E non verrai ammesso alle prove di secondo grado fino a che esso non ti sarà caro.

 

Un giorno tu sari felice – se perseveri – di sapere che la tua vita ha una fine, perché comprenderai veramente e profondamente che la divisione è l'errore essenziale. L'errore di Dio (= la Vita) e non la tua …

 

Ah! se tu potessi vivere non più in te e per tese, se ti fosse possibile riunire nella tua coscienza tutte le coscienze disperse nel mondo, se il tuo potesse essere il pensiero di tutti, e il tuo sentimento quello di tutti, se in te si concentrasse davvero l'intera Umanità, allora, sì, tu potresti essere immortale; ma saresti la Vita (= Dio) e avresti agito come Essa agisce: combatteresti Satana.

 

Ne sarebbe conseguito ciò che hai sotto gli occhi già adesso: la frantumazione dei centri di potenza, l'individualizzazione degli astri e dei loro sistemi, la differenziazione tra le specie e le razze, l'isolamento, così come puoi constatare, della coscienza umana.

 

Quello che avrai così diviso e moltiplicato accoglierebbe allora, come vedi già, la volontà satanica dell'Avversario di Dio (= la Vita), che tende alla riunione e riunificazione dell'intero universo nel solo, unico Spirito ove tutto è ridotto al Nulla.

 

Comprendi adesso una cosa: se l'infinito potesse essere ricondotto al punto zero, da tempo Satana avrebbe già trionfato: ma perché l'infinito superi lo zero, l'opera unificatrice dell'Avversario è irrimediabilmente condannata all'imperfezione.

 

Satana tenderà senza requie alla verticale impossibile, ma ricadrà sempre nelle sinuosità dell'orizzontale.

 

Tuttavia, proprio perché ciò è impossibile, la realizzazione totale dell'opera di Satana sarà portata avanti in eterno.

 

Essa sarà voluta da tutta la natura, in ogni pianta, in ogni animale e in tutti gli uomini.

 

In alcuni si manifesterà in maniera caotica, in altri in maniera brutale; ma, se tu li trattieni tra noi e ti persuadi della verità nella nostra Dottrina, tu la porterai con ordine e metodo fino al massimo della sua perfezione possibile.

 

E' d'altronde in questo modo che potrai mettere alla prova la tua qualità di uomo civilizzato, che sa costruire.

 

Saprai, inoltre, che è giusto e buono che tu non sia immortale; che è giusto e buono che tu debba morire senza scampo, dopo aver compiuto nella tua breve esistenza su questa terra, ciò che tu potessi fare di meglio a vantaggio dell'Opera di Satana, a vantaggio della correzione che la Sua Protesta comporta senza posa all'Opera caotica della divisione e della moltiplicazione della Vita (= Dio).

 

Dovrai rendere alla carne ciò che le appartiene.

 

Ti nutrirai;

 

Avrai cura del tuo corpo;

 

Ti riprodurrai.

 

Essendo la tua azione imperfetta per forza di cose, bisogna che, nella tua discendenza e per mezzo di essa, tu prosegui ancora nello stesso sforzo verso lo scopo possibile.

 

E' per questo che farai in modo di avere uno o più figli, gli darai la migliore educazione possibile, alfine di farne, a loro volta, degli uomini civilizzati, capaci di affermare l'architettura satanica nel caos naturale dell'uomo-animale.

 

Farai in modo di creare la tua immortalità nella tua discendenza e, in maniera più vista, nelle generazioni che seguiranno la tua.



O discepolo! Non ti è accordata nessuna immortalità, tranne quella che tu potrai guadagnare nella memoria degli uomini.

 

Essa è molto più reale di quanto tu non lo creda oggi.

 

Gesù di Nazareth è vivo, è realmente immortale e sempre agisce - anche se non è mai esistito! - perché il suo ricordo è imperituro.

 

Occorre tuttavia un grande lavoro, un immenso eroismo, per consolidare nelle generazioni che vengono la memoria di un uomo.

 

Bisogna che quest'opera contenga una verità umana (satanica e divina) profonda, e bisogna che essa coincida con la volontà dell'Ora, segnata sul quadrante inscritto nel Triangolo al quale si appartiene.

 

Ora, ai nostri tempi, viviamo ancora nell'ombra della Seconda Notte del nostro Triangolo.

 

Il nuovo Sole è appena nato tra le tenebre che ci circondano e la Madre Divina, l'Umanità, partorisce.

 

Non senti le sue urla strazianti, non vedi il sangue che le scorre dalle viscere?

 

L'opera dell'Ora attuale è quella della levatrice.

 

Colui che in questo momento diverrà la grande levatrice, favorendo abilmente la nascita dell'Uomo-Nuovo, costui sarà immortale, perché le generazioni che verranno non lo dimenticheranno.

 

C'è già chi ha capito cosa fare e agisce di conseguenza.

 

Sii dei loro, e segna sulla tua fronte il segno dell'Uomo Nuovo.

 

Il suo nome è il Liberato.

 

E' sopravvissuto alla tempesta della Seconda Era e né l'acciaio né il fuoco sono riusciti a ferirlo.

 

Figlio sia del Crocifisso che dell'Impiccato egli li venera entrambi, e gli rende onore.

 

Ama l'Umanità - sua Figlia e Madre - e per essa è pino di sollecitudine.

 

Regnerà sulla terra intera, ché è degno di regnare, ed i popoli gli obbediranno con gioia e fiducia.

 

Viene per tutti i popoli e per tutte le razze, ma riattaccherà ogni foglia al suo proprio ramo, poiché solo il tronco e la radice sono in comune.

 

Il regno dell'Uomo Nuovo comincia già, perché è il nuovo Sole, che nasce oggi nelle tenebre della Seconda Notte.

 

Il suo apparire sarà trionfale per il mezzogiorno che verrà, ma al tramonto del terzo Giorno rientrerà nell'ombra, come fa il sole tutte le sere. Allora ci sarà nelle regioni invisibili un Maestro-cavaliere nuovo, mentre l'Umanità ricomincerà, sul legno della caduta, un nuovo Triangolo sotto altri cieli, con un altro sangue.

Abbiamo spiegato questa necessità ne "La Luce del Sesso".


 

LE SACERDOTESSE DELL'AMORE

 

Un testo sacro, la cui origine si perde nella notte dei tempi, rivela quanto segue:

 

"Si saprà ma non si capirà che la sacerdotessa dell'amore è vergine.

 

"Si apprenderà ma non si crederà che la verginità è la grande virtù satanica - il NO che risiede nella sua fortezza più interna - che determina nella donna lo speciale fascino e la magia ipnotizzante di cui essa si servirà alla dodicesima ora per calpestare la testa del Serpente e per ricondurre sul Sentiero della Vita il Ribelle Purificato, il tenebroso Satana, ridivenuto Luce.

 

"Non si consentirà più a lungo, perché ciò si oppone al facile piacere dell'uomo perverso, che il principio maschile rechi la morte al principio femminile, ogni volta che un uomo insegna ad una donna il modo di godere, là dove essa dovrebbe rimanere per sempre fredda e muta.

 

"Le vibrazioni della donna, nel momento dell'atto carnale, devono darle il benessere e non il piacere localizzato, perché il piacere appartiene all'uomo e non alla donna.

 

"La decadenza delle generazioni umane, quando gli uomini si allontanano da questa verità, insegnando alle donne ciò che esse non dovrebbero mai conoscere: il piacere localizzato.

"Le donne invecchiano rapidamente, quando assaggiano questo frutto proibito; il sangue dei loro figli si impoverisce ...

 

"Ma le sacerdotesse dell'amore saranno vergini: esse non conosceranno il frutto proibito.

 

"Le si sceglierà tra le giovinette che il sole non ha corrotto, tra le donne i cui sogni sono di una purezza lunare ed esse stesse simili ad arpe, di cui vibrano e suonano tutte le corde, mentre le dita abili dell'arpista le sollecitano una per una, per farne sprigionare la melodia.

 

"Le si bagnerà, come piante preziose, in acqua dolce e profumata, e si avrà cura della loro pelle per mezzo di essenze aromatiche, sapientemente preparate secondo le formule sperimentate dai Maghi.

 

"Si farà attenzione con scrupolo che nessun maleficio venga gettato sulle sacerdotesse in formazione per mezzo di incontri profani, affinché la loro crescita non venga deviata e il loro sviluppo sia preservato da qualsivoglia turbamento morboso.

 

"Non le si imporrà nessun lavoro che potrebbe nuocere all'armonico sviluppo dei loro corpi, e le si proibirà severamente ogni posa o atteggiamento antiestetico.

 

"Le sacerdotesse dell'amore verranno esposte regolarmente all'azione benefica dei raggi lunari, nelle notti della prima quindicina di ogni lunazione.

 

"Le giovani sacerdotesse formeranno allora delle processioni e dei girotondi notturni, cantando dei ritornelli che commuovono l'animo. Le più esperte si dedicheranno a danze più complesse, al ritmo di musiche composte dai Maghi.

 

Nelle ore calde del mezzogiorno, quando l'azione del sole è particolarmente forte, le sacerdotesse in formazione si riposeranno nella loro sala comune, e tutte le tendine saranno abbassate. I Maghi preposti alla loro educazione, seduti al centro della sala, manterranno l'ordine e la disciplina, necessari per la salvaguardia del principio femminile; quando le donne saranno cadute in un sonno profondo, causato dalla sua influenza, il Mago orienterà i sogni delle sacerdotesse verso lo scopo che riterrà più opportuno.

 

Ogni ora segnata sul quadrante dell'Orologio Universale ha il suo scopo e il suo significato. I Maghi lo sanno e vi si conformano.

 

Al tramonto, il mago sveglierà le donne e le interrogherà sul contenuto dei loro sogni. Fornirà loro le necessarie spiegazioni e si intratterrà con esse su argomenti suscettibili di svegliare in ciascuna il desiderio di involarsi ancora, in regioni migliori

Ciò perché le sacerdotesse dell'amore sono destinate a preparare l'avvenire dell'Umanità. Il loro compito non è quello di occuparsi delle vicende della società profana, che subisce quel destino che ha determinato il loro stesso passato, ma di coltivare la Conoscenza interiore e di custodire la sacra Fiamma, che illumina i nuovi sentieri.

 


 

IL RITO DELL'IMPICCAGIONE

 

La prova dell'impiccagione ha luogo alle otto di sera.

 

Dall'aurora fino al crepuscolo di questo giorno, sette Guerrieri-Venerabili e dodici testimoni, scelti fra i Maghi e tra i loro discepoli più indottrinati, si preparano con cura speciale al terribile "incontro", il cui esito è il più delle volte fatale.



Essi cominciano con numerose abluzioni aromatiche e si spalmano la pelle, dalla testa ai piedi, con creme isolanti la cui composizione varia per ognuno.

 

Si alimentano con frutta e focacce di frumento ogni tre ore e, nell'intervallo tra i pasti, rimangono in silenzio, distesi sui tappeti disposti allo scopo nella sala sotterranea di meditazione.

 

Questa sala si trova nel sottosuolo, esattamente sotto lo spiazzo principale del Tempio, e ne rispecchia la forma arrotondata.

 

Un velo di seta grigia segue, all'interno, la curva del muro, a poco meno di un metro di distanza, formando un corridoio così stretto che sarebbe difficile passarci in due.

 

La frutta, le focacce di frumento, l'acqua fresca, i profumi e le creme isolanti, sono disposte su tavoli bassi, al centro della stanza, durante la veglia, dagli stessi Maghi e Guerrieri, poiché nessuno ha il diritto di penetrare al suo interno, né di giorno né di notte, tranne i Venerabili del terzo grado dell'Iniziazione satanica, i Maghi e i loro Discepoli indottrinati, a causa dei fluidi vampirici diffusi nell'atmosfera di questa sala senza finestre.

 

La natura di questo fluidi è tale, che essi succhiano in pochi secondi il sangue dei mortali insufficientemente dotati per resistervi, e si cita, negli Annali della Confraternita della Freccia d'Oro, il caso di un giovane Scopatore, il quale, avendo disobbedito per curiosità, o, forse, per conto di qualche ficcanaso indiscreto, venne trovato morto al centro della sala, un quarto d'ora dopo il suo ingresso in questa stessa.

 

Si raccontano altre storie, ancor più lugubri, ma queste non sono state verificate ne sono verificabili, visto che non vennero registrate ufficialmente, per motivi che ignoro.

 

Si assicura, per esempio, che una giovane donna di grande bellezza, venne trovata, un giorno, su un tappeto della sala sotterranea, immobile e pallida come una bambola di cera, vestita di veli trasparenti blu e gialli. Il Collegio dei Maghi fu subito avvisato dai due Guerrieri che avevano trovato la donna, e i degni vegliardi scesero a loro volta nella sala sotterranea, col volto terreo e l'aria grave. Tuttavia, quando il Mago-Guaritore ebbe pronunciato lo scongiuro di circostanza, al fine di allontanare da quel corpo steso al suolo la forza delle Tenebre, che senza dubbio lo stava vampirizzando, i veli che rivestivano la giovane donna sbiadirono e si riassorbirono nel tappeto, trascinando nella loro dissoluzione la morte stessa. Il tappeto conservò l'impronta della bella creatura per ben centoquarantaquattro anni, ed i Maghi della Confraternita della Freccia d'Oro se ne servirono per operazioni di cui essi soli conoscevano il senso, lo scopo, e le chiavi...

 

I sette Guerrieri-Venerabili e i dodici Maghi e Discepoli indottrinati approntano in silenzio la prova di Franco-Cacciatore, desiderosi di passare, attraverso l'Impiccagione, al grado di Guerriero; e le quindici ore, che essi passano distesi nella pericolosa sala sotterranea delle meditazioni, sono loro necessarie per saggiare le proprie forze.

 

Se subentra un momento di debolezza, anche il più lieve, nel corpo o nello spirito di uno di loro, gli altri lo rinfrancano e rincuorano, ricaricandolo della forza che gli occorre. Ma, più spesso, questi uomini veri sopportano la giornata di reclusione nella sala sotterranea senza il menomo turbamento e quando, alle otto di sera, il Capo dà il segnale, si alzano tutti all'unisono e si dispongono in circolo per accogliere il Franco prescelto.

 

Costui, interamente avvolto da una spessa cappa di seta viola, scende lentamente i gradini della scala a chiocciola che, partendo dallo spiazzo principale del Tempio, arriva allo stretto corridoio, formato dal velo grigio e dal muro ricurvo della sala sotterranea.

 

Egli avanza in seguito come un cieco e, certamente, il percorso sconosciuto gli pare più lungo. Obbedisce all'ordine che gli è dato dalla guida quando questa, alle otto di sera, gli  apre la porta che immette sulla scala a chiocciola, dicendogli: "Scenderai i trentatré gradini che ci sono e poi camminerai dritto davanti a te e senza fermarti un secondo, fino a che una mano ti batterà sulla spalla e una voce ti dirà:  “Vieni, fratello mio!”".

 

La porta del tempio è stata chiusa e nella serratura di ferro la pesante chiave è stata girata tre volte.

 

Che avviene a questo punto?

 

"Nessun iniziando conosce in anticipo i particolari del rito dell'Impiccagione, perché quello che si può leggere a riguardo nelle differenti "testimonianze" si limita a ciò:

 

"Si scendono trentatré gradini nella profondità della grotta posta sotto il Tempio dell'Amore Satanico, perché trentatré è la cifra simbolica di tutti coloro che, dopo il Crocifisso della Prima Notte di un Triangolo, tentano l'esperienza della rinascita.

"I profani si immaginano che i gradi gerarchici rappresentino un'ascensione. Niente di più falso! Per conoscere, bisogna discendere.

 

"Nello stretto corridoio, dove si avanza in seguito con difficoltà, presi dall'angoscia e dimentichi del fine agognato, si rivedono in pochi minuti tutti i piaceri e tutti i dolori della propria vita. Questi ricordi si affollano allo spirito in maniera disordinata e gli si dice addio perché, certamente, si crede di stare per morire.

 

"Ma una mano vi batte ad un tratto sulla spalla e una voce vi dice:  ‘Vieni, fratello mio!’. Si crede allora che il cielo vi chiami, e un nuovo calore si diffonde nel sangue".

 

Le testimonianze ci informano ancora che l'iniziando viene spinto dalla mano che gli preme sulla spada all'interno della sala sotterranea, dove i sette Guerrieri e i dodici testimoni lo circondano subito formando con le loro braccia alzate sulla sua testa una specie di tetto vivente.

 

A quel punto il pavimento si abbassa e i venti uomini discendono ancora più in basso, nella grotta della "delle esecuzioni".

 

Là, si erge il patibolo, pronto ad impiccare l'iniziando.

 

La grotta è ampia, ma non se ne distinguono i contorni, perché le rare fiaccole danno appena una fioca luce, fissate al muro da lunghe braccia di bronzo, le cui mani metalliche sembrano stringere le dita attorno al legno ardente con una tensione dolorosa.

 

Diciannove sedie, i cui alti schienali scolpiti si stagliano come fantasmi nella penombra della sala, sono disposte  di fronte al patibolo, a cinque o sei passi di distanza.

 

Il Mago-Guaritore s pone dietro al patibolo, mentre i Guerrieri e i testimoni si sistemano sulle rispettive sedie, che riconoscono per l'etichetta fissata sulla spalliera.

 

Quando ognuno è al suo posto, ma il Franco si domanda ancora cosa gli si chiede di fare, il Capo lo invita a togliersi la cappa, sentenziando quanto segue:

 

"Fratello-Franco, ardito Cacciatore della Confraternita della Freccia d'Oro, tu che desideri morire con lo strangolamento rituale, per rinascere o perderti per sempre, lascia la spoglia che ti acceca e presentati nudo al nostro cospetto, franco e sincero come devi essere. Tra noi, alcuno critica un fratello, e che tu riviva o muoia, sappiamo al pari di te che siamo tutti in uno e che uno è in tutti noi. Se tu rivivi alla Nuova Conoscenza, il tuo trionfo sarà il nostro; se soccombi, ti seguiremo nella notte. Qui siamo come tante foglie dello stesso ramo e per noi la solidarietà non è una parola vuota. Sciogli, dunque, la tua cappa e sii coraggioso e calmo!".

 

A queste parole, con un rapido gesto, il Franco si libera della cappa di seta viola che l'aveva ricoperto fino a quel momento.

 

Nudo e libero, saluta l'assemblea secondo l'uso della Confraternita; stendendo il braccio destro in avanti, si dirige poi verso il patibolo.

Il Mago-Guaritore gli mette la corda attorno al collo e comincia la sua ascensione nello spazio vuoto.

 

Si tratta, senza dubbio, di un istante tragico, ed è impossibile darne ai profani un'immagine esatta. D'altronde, le testimonianze, che la Confraternita custodisce nei propri archivi, riferiscono a riguardo dei ricordi differenti.

 

Ve ne sono che riferiscono di cose strane, di visioni bizzarre che non hanno niente in comune con ciò che avviene sulla terra. Altre narrano di aver inteso una musica straordinaria, altre ancora parlano di lacrime e gemiti strazianti.

 

Tutti coloro che hanno ottenuto durante lo strangolamento iniziatico il godimento specialissimo, che consegue alla precipitazione dell'alto verso il basso, nel corpo dell'Impiccato, di Colui che si chiama Satana e che è la Forza opposta alla manifestazione di Dio (= la Vita), dichiarano che nel momento in cui nulla più riconduce l'iniziando alle cose della vita di tutti i giorni, quest'ultimo ha l'impressione nettissima di trovarsi di colpo faccia a faccia con quello che molto impropriamente si potrebbe chiamare l'Infinito.

"E' ", si legge in una di queste testimonianze, "come se una beatitudine inesprimibile mi avesse d'un tratto rapito. Ciò assomiglia a un pensiero libero e trionfante, che non si appoggiava a nulla e non contemplava soggetto od oggetto. Esso abbracciava tutto nel suo empio prodigioso e illimitato, ed esso spiritualizza tutto: le cose del passato e le cose dell'avvenire ... Tutto, in esso, è senza peso e senza forma, e gli stessi astri pesano un grammo. Io stesso non ero più nulla in questa gioia immensa, perché io ero tutto e cancellavo tutto nello stesso tempo. La mia stessa gioia non era più gioia, ed io la sentivo come un'emanazione radiante del mio essere che non diveniva luce, perché nulla fermava i suoi raggi, perdentisi nell'infinito... Mi si è detto che ciò non è durato più di un secondo, ma questo secondo per me ha avuto la natura dell'eternità. D'altronde, l'eternità non è altro che un punto irreale nella sequenza della durata, reso reale dal suo arrestarsi ... In quest'istante, in quest'unico infinito possibile, io conosco il NOME che nessun mortale conosce. questo è impronunciabile, poiché è e non è contemporaneamente ... Coloro che affermano l'esistenza di Dio si ingannano al pari di coloro che la negano, perché se Egli potesse esistere nella sua purezza irreale, nulla esisterebbe di ciò che è, e nello stesso tempo, non ci sarebbe la temporalità; se Egli cessasse di essere il punto sfuggente che forma l'esistente, tutto sarebbe morte e nulla vivrebbe. Ecco perché il meglio che se ne può dire è che Egli è Colui che vive, nel passato, nel presente inesistente, e nell'avvenire ... Oggi, avendo trionfato nella prova dello strangolamento iniziatico, so e confesso che Dio è vivente. So che Egli è, che fu e che sempre sarà, perché ne ho scorto il volto irreale, ricreato da me stesso durante l'Impiccagione. Sono stato, in quest'istante sublime, il NO nel suo potere totale, ecco perché ho potuto suscitare il volto del mio divino Avversario e dargli il proprio NOME, da pari a pari. Ho potuto farlo perché, nel lasso di un secondo, fu mia creatura e io suo creatore. I ruoli si erano invertiti e, fuggendo, morivo; vivevo la sua morte, per questo sono tornato sulla terra ... Che dirvi delle sue qualità? Solo questo: non ne ha nessuna. Della sua volontà? Non ne possiede affatto.  Del suo corpo? Non ne ha nessuno. Del suo amore? Non potrebbe averne. Della sua preveggenza? Essendo capriccio, danza e allegria, Egli è Colui che è, vive e non prevede niente. E' onnipotente, del resto, considerato che tutto ciò che vive vuole continuare a vivere, e Lui stesso è la Vita ... Io conosco, inoltre, chi è il vero Maestro di questo mondo, il Maestro dell'universo organizzato, misurato e misurabile. Certo, Egli è il Figlio dell'Altro, perché è in Lui che Egli nasce eternamente. Ne è inseparabile, ma gli lotta contro, notte e giorno. In quest'ambito lo denominiamo Satana, a ragione, essendo l'Avversario di Dio. Il suo Figlio e il suo Avversario!... L'Uno non può nulla senza l'Altro, la loro lotta è sacra quanto eterna. Ma, come il Padre non ha una volontà determinata, il Figlio ne ha una: distruggere. Ha pure uno scopo: venire alla luce. Ha un amore: il Niente. Il Figlio non è né capriccio, né danza, né allegria, ma potrebbe avere tutto ciò. Tuttavia, se l'ottenesse, ogni cosa morrebbe, poiché avrebbe allora Dio in proprio potere, e lo divorerebbe divorandosi ... Potrebbe farlo, ma non lo avrà mai, visto che ognuno di noi non Lo serviremo per conoscerlo; ci esporremo alla morte iniziatica per identificarci a Lui per la durata di un secondo; ma avendoLo accompagnato fino alla Porta, per la quale non si torna indietro se non la si attraversa, lo tratterremo nel tempio del nostro corpo anche se dovessimo morirne, arsi da un fuoco troppo forte. Questa è, per noi, la Legge della Vita".

 

In un'altra testimonianza, ove si rinvengono le medesime osservazioni, diversamente formulate, leggiamo ancora:

 

"Mi domandai se bisognasse andare fino in fondo, lasciare l'ultimo appiglio che mi ancorava ancora alla Vita, per assicurare a Satana, col quale ero identificato, la completa Liberazioni ... Sì, questa domanda mi attraversò lo spirito, ma non ebbi il tempo di darmi una risposta, perché venni precipitato in un abisso senza fondo, con una rapidità di cui non conobbi più l'eguale. Se fino ad allora avevo chiamato dolori certe privazioni ed ostacoli fisici o morali, ora so che questa parola non corrisponde a nulla di oggettivo nel mondo profano, perché un solo malessere è reale: quello di conoscere la felicità suprema e di rinunciarvi volontariamente. Non senza motivo io scrivo l'una accanto all'altra queste due parole, in apparenza contraddittorie, perché mentre precipitavo nell'abisso, ero proprio io che rinunciavo attivamente alla gioia eterna, ottenuta e resa possibile dalla mia vittoria, e pertanto è verissimo pure che la mia volontà di Uomo-Libero non approvasse questa rinuncia e ne soffrisse terribilmente.... I miei Fratelli, i Venerabili Guerrieri della Freccia d'Oro, direbbero ‘L'uomo-Libero che è in te è Satana, e desidera la Gioia eterna, ma tu, Fratello-Liberato, tu deciderai diversamente, perché non sei solo Satana, ma anche Colui che vive, essendo la Vita’ ... I miei Fratelli hanno ragione, e oggi posso dire con loro: Satana non potrebbe sconfiggere Dio, se non fosse suo Figlio ... L'Essenza del Padre si perpetua nel Figlio, ecco perché quest'ultimo rimane attaccato al primo, e non potrà mai liberarsi completamente dell'Universo visibile, che combatterà in eterno. Infatti, chi dice Dio dice Vita, e la Vita plasma e crea delle forme, sempre identiche a se stesse, sempre nuove. La forma è il carcere dello Spirito; ma poiché lo Spirito vive, non vi si può sottrarre. Lo Spirito viene dalla Vita, questo è il suo male".


Un altro Vincitore conclude così:

"Ecco la mia nuova regola: Non corro più dietro ad alcuna chimera, ma incoraggerei tutti coloro che ancora inseguono questa nobile follia; se mi è dato di vivere fino all'Alba del terzo Termine, farò come il grande Mosè: farò entrare i popoli nella Città Promessa, ma, io stesso, non ne varcherei la soglia ... Perché questo adesso io so: l'artigiano adatto per le umane costruzioni è quello che ha un solo occhio aperto, l'occhio che non vede che ciò che è visibile. L'altro, quello che scorge la verità totale, avendoli aperti entrambi, non può credere alle utopie, senza le quali la vita umana stagnerebbe. Ora, la stagnazione implica la morte e non libera nessuno. Bisogna applicarsi a limitare il più possibile il numero degli Iniziati, affinché non si ribellino e vengano ad ingrossare la nostra Armata Satanica ... Gloria a questo NO formidabile e a questo Dolore insondabile!".


 

LA NEUTRALIZZAZIONE DEL FUOCO NERO

 

Il Mago-Guaritore taglia la corda del patibolo nel preciso istante in cui lo strangolamento minaccia di essere fatale per l'impiccato.

 

L'iniziando, svenuto, allora scivola, sostenuto dal Mago, sul pagliericcio, e viene coperto da un panno di seta gialla, messo fin dall'inizio ai piedi del patibolo.

 

Il Mago distende le gambe e le braccia del Liberato e mette la sua testa in una posizione confortevole.

 

A voce bassa, i Venerabili Guerrieri e i testimoni pronunciano la preghiera del sonno riparatore, mentre il Mago si accinge all'incantesimo, che accentuerà e prolungherà lo stato d'incoscienza dell'iniziando, di cui l'intera forza è ancora nelle mani di Satana.

 

Un quarto d'ora più tardi, la porta della cantina si apre e la sacerdotessa–amante del Cacciatore iniziando appare sulla soglia, tutta vestita di veli bianchi, con i capelli sciolti sulle spalle.

 

Essa saluta i Guerrieri e i testimoni, i quali rendono l'omaggio dovuto alla sua alta missione, e si avvicina al Mago–Guaritore, che le impartisce le necessarie istruzioni.

 

Assolutamente calma, essa ascolta e annuisce in segno di comprensione. Infine si distende a fianco dell'iniziando, ma in senso inverso.

 

Rimane così, immobile, per alcuni minuti; poi, si alza con un movimento serpentino, si spoglia dei suoi veli, ed appoggia i palmi sulle ginocchia dell'uomo incosciente. In perfetta acrobazia, si alza sulle mani, come se fosse una colonna vivente, perpendicolarmente al corpo dell'uomo disteso.



Avendo il viso girato dalla parte dei piedi di quest'ultimo, i lunghi capelli biondi toccano così le cosce del Vincitore, comunicandogli le vibrazioni solari di cui questi  sono impregnati. Si sa, infatti, che la testa della donna appartiene al sole, e ciò molto più di quanto essa conosca – a differenza delle sacerdotesse del Tempio Satanico – della qualità lunare del suo sesso.

 

La giovane sacerdotessa rimane in quest'audace posizione per pochi secondi. Molto lentamente, in quattro movimenti ben ponderati – quello delle gambe piegate ai ginocchi e addossate sul ventre, quello del corpo intero abbassato lentamente fin quasi a sfiorare quello del dormiente, e i due ultimi movimenti che piegano le gambe e portano i piedi, uno dopo l'altro, sulla fronte del Cacciatore – essa forma con tutta la sua figura una curva armoniosa, di cui il Mago-Guaritore verifica subito la precisione dell'esecuzione.

 

Quando tutto è pronto, il Mago pronuncia la formula, che favorisce e accelera la neutralizzazione del fuoco satanico nel membro virile dell'uomo.

 

Ciò dura qualche minuto.

 

Il Mago constata che è ristabilita la normalità nel corpo dell'iniziando, ed invita la donna a riprendere pertanto l'originaria posizione, distesa sul panno giallo.

 

La sacerdotessa obbedisce.

 

A quel punto si alzano due testimoni e depongono accanto al pagliericcio un lungo mantello di seta nera, che distendono poi sui due corpi.

 

Fatto ciò, i Guerrieri, i testimoni e il Mago–Guaritore si ritirano ordinatamente lasciando sola la coppia, che deve restare nella cantina delle esecuzioni fino alle prime luci dell'alba.

Che avviene durante la notte incombente nella cantina oscura, ai piedi del patibolo?

 

Ecco cosa ne riferisce una sacerdotessa di ventisei anni, divenuta, grazie alla loro comune Vittoria, Sposa del Cavaliere–Iniziato.

 

"Mi devo essere addormentata subito dopo l'uscita dei testimoni e dei Venerabili Guerrieri, ma non saprei dire quanto durò il mio sonno senza sogni.

 

"La sala era completamente buia, allorché sentii sulla pelle del mio grembo l'amabile mano del mio Cavaliere. Gli presi il polso e gli dissi: - Come vi sentite?

 

"- Chi mi chiama? – domandò.

 

"- La voce della donna che ha vegliato e custodito il sacro fuoco della lampada, che anche questa sera brucia per voi.

 

"- Una donna, chi? – disse.

 

"Ed egli risposte da solo: - E' la Porta per la quale entriamo nel mondo e la Soglia che non possiamo varcare per allontanarcene. Donna, è tua la colpa se sono ancora qui. Dove vuoi condurmi adesso?

 

"- Aspetto l'alba – dissi.

 

"Lui si mise a sedere sul nostro comune giaciglio e, tirandomi dolcemente per le braccia, mi mise a mia volta a sedere. Non potevamo vederci, perché le torce si erano consumate. Un tiepido sentore ci avviluppava ed io lo percepii come una tenerissima carezza. Trascorsero alcuni lunghi minuti in silenzio.

 

"Lui mi attirò poi a sé e, siccome eravamo nudi, potei sentire il calore del suo corpo sulle guance e sul petto.

 

"Mi prese la testa fra le mani e mi baciò la fronte.

 

"Era il primo bacio che ricevevo dal mio Cavaliere, nell'attesa del quale avevo vissuto per sette anni.

 

"Ne fui profondamente commossa e lui se ne rese conto, perché mi disse:

 

"- Copri i tuoi seni con i tuoi riccioli d'oro, adorabile creatura! Sarebbe follia profanare ora ciò che è stato serbato intatto per così lungo tempo. Secondo la Regola di questa straordinaria Casa, tu sei ora mia sposa … Ora che ho conosciuto ben altra felicità! … Comprendi la profondità di quest'affermazione di nostalgia? Sei in grado di camminare con me in un cammino di cui ora conosco l'eterno dolore e dove più niente, ormai, saprebbe ingannarmi? Vuoi appartenermi, malgrado tutto?

 

"Gli risposi:

 

"- A diciannove ani, sono stata attirata in questa Casa, della quale mi affascinava la lunare armonia. Senz'altro, questa è la mia vocazione, poiché mi affascina ancora. Secondo la regola, adesso sono la tuta donna: di conseguenza, ti seguirò senza chiederti se il tuo cammino è buono. Ciò di cui mi importa sei tu, perché t'amo, e non  è a caso che mi si definisce sacerdotessa. Al contrario, invece, perché, come me, i tuoi sogni ti chiamano altrove, niente potrà mai rompere l'amicizia che ci lega.

 

"- Vieni, donna mia! – mi disse allora … E mi conobbe nella notte tiepida e profonda.

 

"Alle prime luci dell'alba, nove mie sorelle bussarono alla porta della cantina.

 

"Le invitammo ad entrare, ma nella sala regnava ancora l'oscurità.

 

"Le nove sacerdotesse portavano ceri, fiori, frutta e biscotti al miele.

 

"Esse mi vestirono con veli bianchi, mentre il mio sposo si gettava sulle spalle il mantello nero che ci era servito da riparo in questa notte di nozze ai piedi del patibolo.

 

"Ci ristorammo, e poi le sacerdotesse, mie sorelle, intonarono i canti del mattino.

 

"In processione liturgica, lasciammo poi la cantina buia attraverso una stretta scala, edificata nel massiccio muro di fondazione, che ci condusse direttamente nel giardino situato attorno al Tempio.

 

"Fu là, sotto i primi raggi del sole nascente, che ricevemmo la benedizione nuziale, alla presenza di tutti i Fratelli e le Sorelle riuniti.

 

"Porto da quel giorno, inciso in un medaglione d'oro, il nome del mio Cavaliere, e mi firmo ***" (segue la firma che non possiamo rivelare, perché la Dama in questione è ancora di questo mondo e nessuno deve conoscerne la qualifica né il vero stato matrimoniale).

 

La Regola della Confraternita dei Cavalieri della Freccia d'Oro contiene, tra l'altro, questo passaggio:

 

"Solo il Liberato iniziato dal Rito dell'Impiccagione può essere utilmente unito in matrimonio con una donna adeguatamente informata, perché, conoscendo l'indicibile felicità del godimento satanico, egli non piò più perdersi nella carne di una donna e, se compie con la sua sposa il rito della terra, egli lo fa per arrichirsi e non per diminuirsi … Gli si conferisce, dopo la prova, il titolo di Guerriero–Invincibile, perché questa è adesso la sua qualità.


 

PER TERMINARE

 

All'inizio di questo libro abbiamo detto che esso è stato scritto per ricordare all'Umanità il merito dei Cavalieri Invisibili, i quali, malgrado la notte dei tempi, caratterizzata dalla confusione di tutti i valori, hanno saputo salvaguardare fino ad oggi e in tutta la sua purità la grande Tradizione, senza la quale gli uomini e le donne sarebbero precipitati irrimediabilmente nella degradazione del regno animale inferiore, da cui il ritorno, se è possibile, è lento e doloroso.

 

Non vogliamo tuttavia terminare queste pagine senza proclamare apertamente la profonda venerazione che noi peraltro portiamo per la Santa Chiesa Cattolica Apostolica romana che, da oltre dieci secoli, si impegna a proteggere utilmente l'ignoranza delle folle, per le quali, in effetti, la conoscenza precisa di ciò che abbiamo rivelato in questo libro non sarebbe altro che un violento veleno.

 

Ecco perché, dovendo noi stessi obbedire a ordini diversi di quelli a cui si ispirano i rappresentanti del Clero Cattolico speriamo che costoro faranno il necessario affinché la verità contenuta in questo libro non sia compresa che da coloro che lo meritano.

 

Qui abbiamo scritto cose che la Chiesa romana deve senz'altro respingere con orrore, per non turbare gli animi semplici, ma noi sappiamo che, pur respingendoci, proprio gli iniziati di questa Chiesa ci comprendono pienamente.

 

I nostri altri avversari, gli induizzanti, i "teosofi", o i "protestanti" di tutte le risme, non ci interessano. Nutriti dalle menzogne e dai rottami di un passato estinto, non possono far altro che divorarsi tra loro stessi. La gelosia e l'orgoglio, di cui sono infarciti, gli impediranno sempre di mettersi d'accordo e di costituire un esercito, capace di offrire una qualche resistenza alle folgori celesti della Verità. Venendo dalla polvere, le loro teorie vi ricadranno nuovamente, e nell'ultimo combattimento questi "eruditi" non saranno neanche presenti.

 

La Chiesa Romana sopravviverà alla tempesta e saprà riadattarsi ai nuovi tempi. Presiederà all'ingresso dell'Umanità nella Terza Era, ed essa celebrerà le Messe d'Oro, come è giusto che sia.


 
E' alla sua saggezza che affidiamo questo libro. Che essa ne faccia ciò che riterrà più utile. Quanto a noi, ci basta aver compiuto il nostro dovere pubblicandolo.

Termina qui il viaggio nella Mente, nella vita e nelle Opere di Maria de Naglowska, una donna, un eccentrica, un’iniziata, una sorella una sacerdotessa ed una Mistica. Alle cui parole non ci sentiamo di aggiungere altro, cercando così di lasciare, ogni lettore alle proprie conclusioni e riflessioni. Con la speranza che questo testo spinga le menti più reattive a svelarne gli elementi in esso celati e a spingersi sempre oltre e che il pensiero Creativo possa fungere sempre da Lanterna nel buio della profanità, per tutti coloro che vedenti non sanno ove rivolgere il proprio sguardo e donando ancora una volta la vista a chi non ce l’ha. Con la Tacita Benedizione di Chi occhio profano non vede ma il Cui Occhio Tutto Vede,  A.’.G.’.D.’.G.’.U.’.  Tutti i Fratelli e le Sorelle del’Ordine  Ermetico della Rosa Nera e del Triangolo d'Argento.'. (Frater Consilii Nerae Rosae et Argentum Trianguli Sethianibus Ermetice Sinister Atri). Sempre rivolti al Grande Oriente Ermetico dei Figli di Seth in Italia (M.'.A.'.O.'.H.'.F.'.S.'.) Nadir di Venezia Templi Ball Cave's.'.( Uskamet Kemat Fash ShemamPhorash). Die Jovis Trentumo July 2014 E.V.(Era Volgare).'.
 
“I ladri che rubano la forza dell’anima sono più malvagi dei ladri del mondo. Essi ti attirano come fuochi fatui nelle paludi di una speranza ingannevole per lasciarti solo nelle tenebre, e sparire per sempre. Non lasciarti accecare da alcun miracolo che sembrano fare per te, da alcun nome sacro che essi diano, da alcuna profezia che essi si facciano, neanche se essa si avvera, essi sono i tuoi nemici mortali, cacciati dall’inferno del tuo proprio corpo , e con essi tu lotti per il dominio. Sappi che le forze meravigliose che essi possiedono sono le tue proprie forze, deviate da essi per tenerti nella schiavitù. Essi non possono vivere fuori della tua vita, ma se tu li vinci essi crolleranno, strumenti muti e docili che tu potrai adoperare secondo i tuoi bisogni.Innumerevoli sono le vittime che essi hanno fatto tra gli uomini. Leggi la storia dei visionari e dei settari e imparerai che il sentiero che tu segui è cosparso di crani.” (Frater 'Decanus' Raum)